PRIGIONIERO POLITICO.









Ci sono argomenti che sono più difficili di altri da affrontare, in particolar modo in una storia di fantascienza,e probabilmente il più difficile di tutti è il tema dell'olocausto.
Del resto come si può affrontare nella maniera giusta il tema dei campi di concentramento?
Ed esisterà poi una maniera giusta?
Chiunque abbia anche solo lontanamente letto Primo Levi sa di cosa parlo, e io per primo non mi vergogno ad ammettere che dopo la lettura di SE QUESTO E' UN UOMO piangevo come un bambino.

C'è però uno scrittore Americano : Charles Coleman Finlay che non si è lasciato intimidire e nel 2009 sulle pagine della rivista Americana Fantasy & Science Fiction pubblica Political Prisoner un romanzo breve di nemmeno un centinaio di pagine.
E in questo centinaio di pagine sono condensate tutte le storture dei pogrom; della shoah e perfino dei gulag sovietici trasportati di peso nel futuro.

Quello di Finlay è un futuro sporco, violento e razzista, un futuro dove solo i furbi, i calcolatori e gli opportunisti possono fare fortuna. E Max Nikomedes, il protagonista della storia è il più furbo, il più calcolatore nonchè il più opportunista di tutti.
Però, proprio per questo all'inizio della storia Nikomedes, ex spia, ex militare; ex ufficiale del Servizio Segreto compie il peggior errore possibile per un uomo come lui: trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato.

La storia comincia infatti sul lontano pianeta Jerusalem e Nikomedes si ritrova arrestato durante una lotta politica tra diverse fazioni dello stesso potere.
Al personaggio tutto questo non importerebbe, anzi gli interesserebbe semplicemente sopravvivere, come sempre del resto, ma ormai il protagonista risulta troppo legato alla fazione apparentemente perdente per potersela cavare, ben presto così si ritroverà prigioniero in un campo di lavoro assieme agli altri prigionieri politici, che Nikomedes disprezza. ma anche assieme ad un gruppo diAdariani, umani mutati con più clorofilla che sangue nelle vene, che tutti gli umani considerano sottosviluppati, quasi undermensh.

Eppure a fronte del tradimento dei consimili saranno proprio gli Adariani a fornire all'ex spia una ragione per vivere ed alla fine -perchè sì,PICCOLO SPOILER: ci sarà una sorta di lieto fine- Nikomedes non sarà diventato una persona migliore, no questo no.Perchè sarebbe troppo facile, troppo consolatorio ma trasformerà il suo pragmatismo sotto una luce più "umana," la sua freddezza evolverà verso alvei più costruttivi.
In parole povere sarà proprio l'essersi sporcato e degradato a rendere Max Nikomedes più pulito, non una persona migliore dicevo, ma sicuramente una persona meno negativa di quanto fosse all'inizio.


Durante tutto PRIGIONIERO POLITICO i riferimenti a Levisi sprecano: all'interno del campo, ad esempio, sulla base della possibilità di resistere alle fatiche,i prigionieri vengono divisi in "nuotatori " o in "annegati".
PRIGIONIERO POLITICO però non è solo un romanzo "cerebrale"; Finlay dimostra di aver compreso bene la lezione della Fantascienza classica Statunitense e fa in modo di imbastire una solida trama avventurosa confezionandoci una narrazione che procede sempre spedita.
Lo scrittore impartisce poi, a seconda delle necessità della trama, sia colpi di sciabola che di fioretto ai suoi personaggi (e a noi lettori con loro) ma, mai in maniera gratuita.

In patria il romanzo breve è stato finalista sia al Premio Hugo che al Nebula mentre quì in Italia è stato tradotto dalla Delos nella collana Odissea Fantascienza, una delle pochissime collane di Fantascienza ancora presenti in Libreria.

Se avete voglia di approfondire (e se sarete fortunati) potreste ancora trovarlo dentro qualche Feltrinelli semisepolto tra vagonate di vampiri esistenzialisti e licantropi sdentati.
Chiudo con una considerazione personale... e magari terra terra, però credetemi mi piacerebbe vedere i tipi della Delos pubblicare, a parità di prezzo, anche romanzi più lunghi all'interno della Odissea


PRIGIONIERO POLITICO di Charles Coleman Finlay
Collana Odissea Fantascienza 41. Ed. Delosbooks
pagine 120. Euro 10,00

SERGIO BONELLI (1932-2011)


Appena ricevuta la notizia! E stavo leggendo proprio un numero di Zagor.
Grazie, per tutto quanto Sergio.

Tornare al SICK BUILDING SYNDROME con Davide Mana e ADOTTARE UN FILM con Gianluca Santini





Qualche anno fa, molti di più di quanto vorrei ricordare (sic), mi imbucai fui invitato ad assistere ad un seminario di Antonio Serra alla scuola di fumetto Comix di Napoli.
Serra non si limitò a parlare delle ultime storie del suo Nathan Never, né dei suoi gustosi dietro le quinte sulla Bonelli... e del resto i dietro le quinte sulla Bonelli di Antonio Serra sono considerati leggendari, ma tracciò un ampio quadro delle difficoltà e delle logiche dell'attività creativa.
In sostanza, il succo del discorso dello sceneggiatore è che idee nuove non ce ne sono, è tutto un riscrivere qualcosa di già fatto e che quando si crede di aver avuto un idea nuova molto probabilmente da qualche parte c'è qualcuno che l'ha avuta prima di noi.
E di solito quel qualcuno è quasi sempre un tizio che vive in America.


Questo nell'universo di Antonio Serra.
Perché nel mio di universo quel tizio è spesso, invariabilmente un tale che vive vicino Torino e che risponde al nome di Davide Mana.

Tutto questo sproloquio per dire che finalmente comincia il rimo dei LIVELLI SEGRETI del SICK BUILDING SYNDROME e anche stavolta il Mana ci ha stregato convintitutti quanti con la sua creatività.LOL





La sfida è semplice a suo modo: ogni partecipante tra coloro che hanno partecipato già alla Round Robin, se vorrà può scegliere un capitolo tr quelli degli altri partecipanti...e riscriverlo a modo suo.
Attenzione però si può cambiare il mezzo ma non il fine. La storia dovrà rimanere la stessa semplicemente dovrà essere raccontata in modo diverso.
Io ho già accettato, solo che sceglierò tirando a sorte il capitolo da scegliere (nel caso si accettano suggerimenti), su QUESTO post del Mana trovate le regole.
Nel caso qualcuno adattasse il mio di capitolo, sinceramente ne sarei felice e mi divertirei moltissimo a leggerlo.
Anche perchè tra circa un mese e mezzo dovrebbe partire un mio progetto di scrittura condivisa, certo più piccolo del SBS, o del Survival Blog ma spero, altrettanto divertente.
Nel frattempo...stay tuned.

La seconda segnalazione settimanale non riguarda lo scrivere e la lettura quanto piuttosto un altro campo molto caro quì su Nocturnia: la nostra amata celluloide.

Quante volte abbiamo amato un film? E quanto abbiamo poi odiato il suo remake?
A me, personalmente è capitato tante volte, l'ultima con il nuovo NIGHTMARE.
Adesso Gianluca Santini vi propone un simpatico gioco: andate su QUESTO link, scegliete un film di cui non vorreste fosse fatto il rifacimento...o di cui il remake sia stato fatto ma che voi avete odiato e lui preparerà un logo che sarà vostro e che se vorrete potrete mettere sul vostro blog.
Non ci sono limiti in questo; io ad esempio ho adottato due pellicole:







-FAHRENEIT 451 di Francoise Truffaut.(1966)
Non occorre che vi rieata quanto ho amato sia il romanzo diRay Bradbury
sia questo film: la storia di uno stato totalitario che brucia i libri e di come
colui che li dovrebbe distruggere cerca di salvarli. Una storia drammaticamente
attuale.Purtroppo.
Il film conserva ai miei occhi una meravigliosa atmosfera presesantottina.
E poi la giovanissima Julie Christie, quì in un doppio ruolo da sola vale tutto il film











-L'ATTIMO FUGGENTE. di Peter Weir. (1989)
E qui m'immagino le risate di molti, ma se dovessi scegliere il "mio" film, non avrei dubbi sceglierei "questo" per tutta una serie di motivi: la trama; gli attori; i personaggi; perchè avrei voluto un professore come quello interpretato da Robin Williams.
Ma sopratutto perchè avevo l'età giusta per essere ricettivo quando l'hanno girato.
Con l'aria che tira, se lo rifacessero oggi lo trasformerebbero in un musical.
Magari con Paris Hilton. O con la De Filippi se lo facessero in Italia .

E non saprei dire quale sarebbe l'ipotesi peggiore.

E CI RISIAMO!!!!!!!!





Odio dover scrivere questo tipo di post, però quando è troppo è troppo.
Una notizia tra le tante passata quasi inosservata è questa QUI.

Ritorna la norma "ammazza blog"
Il governo ripresenterà lo stesso disegno di legge, compresa la disposizione che obbliga i gestori di un sito a modificare i contenuti pubblicati se oggetto di richieste di rettifica. Nessuna possibilità di replica e multe salate.

Praticamente torna e con una formulazione ancora peggiorativa la stessa norma che l'AgCOM intendeva far partire mesi fa e che la mobilitazione collettiva era riuscita a contrastare.

Inutile che ripeta cosa ne penso, a parte gli ovvi dubbi su un provvedimento simile.

Naturalmente spero che ci sia lo stesso risultato positivo di qualche mese fa, però un dubbio mi è rimasto e per una volta non sarò "diplomatico" e me ne scuso con tutti voi, però ...;)

Care persone che ci governate ma invece di pensare a queste cose, è troppo chiedervi tentare di fare qualcosa contro la crisi, contro la disoccupazione; contro la criminalità o magari per favorire lo sviluppo o migliorare la Scuola o l'Assistenza Sanitaria?

Così giusto per togliermi un dubbio, sapete.






Ne hanno parlato:
Pensierospensierato.
La Palude di Watewitch.
Web sul blog.
Ri-Presa nella Rete.
Angelo Benuzzi.
Lo scrigno di Sibilla.


Chi sarà il prossimo?

CIO' CHE E' IN ALTO.


(Immagine di David Hardy)




Mentre sono tutti con gli occhi al cielo per altri MOTIVI, nelle ultime settimane la Nasa ha comunicato due scoperte molto interessanti, la prima è la scoperta di un pianeta extrasolare talmente "compatto" da essere praticamente un unico immenso diamante.

La seconda, molto più bella per me, è che è stato individuato un altro pianeta che potrebbe essere abbastanza simile alla Terra.
Questo piccolino, la cui massa è tre volte e mezzo il nostro stanco pianeta, non solo è un pianeta di tipo "Terrestre", cioè con una massa solida ma si trova nella cosiddetta fascia di abitabilità, cioè nè troppo lontano dalla sua stella (per non fare ghiacciare l'eventuale acqua presente, nè troppo vicino(per non farla evaporare per il caldo ).

Dal 1995 anno della scoperta del primo pianeta extrasolare,chiamato informalmente CALDOGIOVE finora infatti si sono scoperti quasi esclusivamente pianeti di tipo Gioviano, in parole povere immensi giganti gassosi, più facili da individuare al telescopio.

Del resto il piccolino, non è l'unico pianeta di tipo Terrestre scoperto finora. I pianeti conosciuti che girano attorno a Stelle diverse dal sole finora sono seicento, la maggior parteGiganti Gassosi, ma con una minoranza di corpi simili alla nostra "casa", nè l'unico che potrebbe ospitare forme di vita,un altro era stato individuato a gennaio.
Però è sempre bello sapere che veramente
ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.
Beh...e anche un pò della mia.

ROAD TO L. (2005)- Seconda Parte.




I Registi Federico Greco e Roberto Leggio chiamano in Italia una Troupe
proveniente dagli USA per girare un documentario su una misteriosa lettera che
documenterebbe un viaggio compiuto in Italia dallo scrittore H.P. Lovecraft.
David, il capo del gruppo accetta con entusiasmo l'incarico, desideroso
di verificare le possibili influenze delle tradizioni polesane con le loro storie di uomini-pesce sull'opera di H.P.L.
David ha letto anche la Tesi di Laurea del giovane Andrea Roberti, che per
primo ipotizza questi rapporti.Dopo una prima tappa a Venezia il gruppo si dirige a Loreo
nell'entroterra Veneto . Al loro arrivo però scopriranno che Roberti è misteriosamente
scomparso dopo aver registrato una bizzarra cerimonia contadina.
In più gli abitanti del Delta del Po non si dimostreranno molto desiderosi di colla-
borare con"la gente venuta da fuori". Tra antichi riti officiati da misteriose
confraternite e leggende con troppe verità il viaggio
si rivelerà una discesa verso l'incubo sullo sfondo del grande fiume.
Alla fine sarà solo una cassetta girata dalla fidanzata del
ragazzo scomparso a svelare in parte il Mistero.


...E contentè la mama...e il papà ancora...fe un bon sugnin\ che l'è quasi ora
....e contentè la mama...e il papà ancora...fè un bon sugnin \ che l'è quasi ora


La cifra stilistica del film è tutta qui nella sigla iniziale, con la grafia Lovecraftiana che si trasforma in una mappa del Polesine mentre in sottofondo una voce femminile canta ipnotica la Ninna Nanna della madre Morta, una più belle tra le probabili storie del Filò pervenute fino a noi; del resto, come dicevo ieri i protagonisti della storia sono proprio lo scrittore statunitense, il fiume Po e le vecchie leggende della zona.
Certo l'operazione è anche furba, ha padri illustri. C'è il tono finto documentaristico alla BLAIR WITCH PROJECT ma anche le inquadrature sghembe, nonchè l'amore per una terra ( e per un genere) tipici del Pupi Avati prima maniera.
Greco & Leggio qui nel ruolo di sè stessi si ricavano un ruolo sullo sfondo lasciando il
campo libero a Roberto David Purvis che fornisce una recitazione lucida, paranoica e nervosa, quasi ossessionata.


Nel film sono mescolate scene prese dal documentario IPOTESI DI UN VIAGGIO IN ITALIA, scene tagliate dallo stesso e anche parti rigirate ex-novo con Attori professionisti. Segnalo ad esempio nel ruolo della fidanzata dello scomparso Andrea Roberti una giovanissima Valentina Lodovini, qui lontana anni luce dalla solarità di BENVENUTI AL SUD. mentre in un altra scena compare quel simpaticissimo marpione di Carlo Lucarelli che mima una delle sue indagini stile BLU NOTTE.
Tutto il film è condensato in ottantasei minuti che dovrebbero rappresentare una selezione degli oltre undici giorni di girato del Documentario precedente, preso a dimostrare la teoria che H.P.Lovecraft si sia basato per la creazione dei suoi Miti di Cthulhu almeno in parte sui Filò, le antiche leggende narrate attorno ai fuochi invernali dai Contadini del Polesine.

Niente è però lasciato al caso, dal titolo stesso ROAD TO L, con la L. che può indicare tanto Lovecraft, quanto Loreo, la cittadina destinazione del viaggio ed epicentro della storia tanto rimandare a un più banale e prosaico Hell.
Inferno.
d
Ed in fondo ROAD TO L altro non è che la cronaca di una lenta discesa verso l'incubo.
Dalla iniziale finta solarità di Venezia e la sicurezza delle prime indagini dentro la Biblioteca Marciana infatti si svolta subito verso le atmosfere malsane di piccole comunità.
Talmente isolate da risultare chiuse nei loro segreti.





I LIMITI.
Detta così sembrerebbe la solita trama già vista praticamente nel 90 % dei film horror e in parte è così.
Dentro al Camper in cui viaggiano i cineasti assistiamo ai soliti clichè del genere, con una degenerazione dei rapporti e delle dinamiche interne al gruppo fino alla rottura di tutti gli equilibri. Si ha la sensazione quindi di trovarsi davanti a qualcosa di già visto centinaia di volte, addiri,ttura già dai tempi de UN TRANQUILLO WEEK END DI PAURA, e, in alcune fasi non si riesce (almeno io non ce l'ho fatta) a liberarsi dell'alone dello stereotipo, del già visto.



I PREGI.
Eppure Federico Greco se la gioca bene, il mestiere lo conosce e dimostra di amarlo. In particolare le parti ambientate sul Delta con i suoi scenari di disfacimento,con le comunità abbandonate a sè stesse ; con i ruderi di abitazioni sopravvissute alle varie alluvioni hanno un certo fascino.
la Loreo descritta nel film è veramente simile alla Innsmouth di Lovecraft. Così come c'è almeno una scena che da sola vale tutto il film e mi riferisco alla parte in cui David Purvise soci registrano per caso la Ninna nanna della Madre morta, mentre compiono delle riprese all'interno di un paese abbandonato.
Il film riesce a dimostrare come si possa ancora oggi creare un discreto film di genere nel nostro paese con una ricetta semplicissima cioè sfruttando il folklore regionale Italiano.In questo caso non solo i Filò ma anche le casistiche degli avvistamenti avvenuti proprio sulle rive del Po in anni recenti del cosidetto Homosaurus (altra creatura simile agli Shoggot Lovecraftiani.)

Ma alla fine quello che ho apprezzato di più, da appassionato di Lovecraft, è la fedeltà di fondo, nonostante alcuni dei limiti di cui ho parlato più su, è la fedeltà di fondo all'Universo dello scrittore di Provvidence ( anche se non tutti saranno d'accordo con me, ma come sempre le vostre impressioni saranno le benvenute).
,
Il film si chiude con un finale volutamente aperto, quasi come se Greco, volesse lasciarci con un ultimo saluto, sta allo spettatore decidere se si tratta di uno sberleffo o un avvertimento sulle infinite cose che ancora non conosciamo del mondo che ci circonda.
E naturalmente gli spettatori si sono divisi in due fazioni, e in un certo senso è anche giusto così.


Alla fine però una cosa è sicura: ROAD TO L, per molte persone, si è ritagliato un piccolo Status di film Culto.
E anche in questo senso è giusto così.



ALCUNE CURIOSITA'.
- A quanto pere esiste una versione internazionale in cui la voce di H. P. Lovecraft è stata affidata all'Attore Robert Englund(l'unico vero e grande Freddy Krueger).
- Nel 2005 è uscita in allegato a MARTIN MYSTERE una versione a fumetti scritta da Alfredo Castelli e disegnata dagli Esposito Bros. la storia però si discosta in alcune parti dal film fornendo un finale diverso, vengono inoltre date alcune risposte divergenti rispetto alla pellicola; una su tutte riguarderebbe il fenomeno dell'Homosaurus: secondo Castelli sarebbe infatti il risultato del solito esperimento sfuggito al controllo dei suoi creatori.

ROAD TO L. (2005).-Prima parte.

LA GENESI.




Questa storia comincia nel 2002, quando il giovane Roberto Leggio, curiosando in una bancarella antiquaria a Montecatini Terme, rinviene un manoscritto datato 1926. Il manoscritto una quarantina di pagine circa, risulterà essere una lettera su un viaggio in Polesine dell'ignoto autore, il testo incompleto, strappato in alcune parti e sopratutto scritto con una grafia irregolare ma con una prosa molto ricercata
Ma questa storia finirebbe anche qui se Leggio e un suo amico, il regista Federico Greco non fossero ferventi appassionati dello scrittore americano Howard Philips Lovecraft e qualcosa nella grafia, nei riferimenti personali gli ricorda proprio l'autore di Providence; Rhode Island.

Eppure la biografia ufficiale di H.P.L non conosce nè riconosce l'esistenza di viaggi dello scrittore al di fuori degli Stati Uniti; Lovecraft del resto già visse come una maledizione gli anni dell'esilio a New York figuriamoci ipotizzare qualcosa al'Estero. E di falsi anche clamorosi, lo sappiamo. è piena la storia della letteratura.
Ma proprio a Montecatini soggiornò Alfred Galpin, uno dei migliori amici di Lovecraft, in più la lettera è firmata Granpa Theo, lo pseudonimo preferito da H.P.L.
Che fare? Cosa credere?
E poi perchè Lovecraft tra tante destinazioni possibili per un soggiorno all'estero avrebbe dovuto scegliere proprio il Delta del Po e il Polesine?

H.P.L -IPOTESI DI UN VIAGGIO IN ITALIA.
Nel 2004, grazie alla collaborazione della Rete Studio Universal i due filmakers riescono a realizzare un documentario di 26 minuti, in cui si cerca di dare qualche risposta.
Riguardo al " cosa credere?", vengono intervistati gli esperti Sebastiano Fusco e Gianfranco De Turris; Fusco, in particolare, inizialmente scettico si dimostra via via più possibilista ammettendo che la lettera si collocherebbe all'interno di alcuni momenti d'ombra poco studiati della vita di H.P.L.
Mentre sulla domanda "perchè proprio il Delta del Po e in particolare il Polesine?" la risposta la danno lo sceneggiatore di MARTIN MYSTERE Alfredo Castelli e Eraldo Baldini, non a caso cantore del Gotico Padano.
Su una cosa tutti gli intervistati concordano: che la lettera potrebbe essere autentica(e dico potrebbe non a caso, dato che la questione è ancora aperta tra detrattori e fautori), e che Lovecraft, grande appassionato di ogni genere di Folclore, sarebbe potuto venire in Italia per documentarsi sulle leggende popolari dei "Racconti del Filò", la tradizione orale delle genti del Polesine. I Racconti del Filò sono una delle tante tradizioni ormai in via di estinzione,una sorta di racconti attorno al fuoco di contadini e pescatori, tra i cui protagonisti si ritrovano creature acquatiche molto molto simili a Cthulhu e alle divinità marine descritte dall'autore Americano.





Un dato interessante è che Lovecraft diede ai suoi Miti di Chtulhu una forma definita dopo il 1926, quindi dopo questo ipotetico viaggio.
Il Documentario risulta ben realizzato tecnicamente, a dare voce alla lettera del ignoto viaggiatore viene chiamato il grande attore teatrale Roberto Herlitzka che dà alla narrazione un tono fermo ma ipnotico contribuendo a fare del girato un discreto successo nel circuito dei Festival cinematografici, primo tra tutto proprio quello di Venezia.

Eppure, eppure...la storia non finisce qui: gli autori descrivono gli undici giorni delle riprese come deliranti, qualcosa non funziona,qualche fatto sconcertante accade e non sempre si riesce a spiegarlo tanto che Greco e Leggio decidono di utilizzare parte del girato per realizzare un vero e proprio film Horror, un qualcosa che sia a mezza strada tra il backstage e il metacinema.
Un operazione forse "furba" ma affascinante sopratutto in un contesto come quello Italiano dove da anni il Cinema di genere,purtroppo latita.
Il risultato sarà ROAD TO L. IL MISTERO DI LOVECRAFT e ne continueremo a parlare domani.

BACK TO THE FUTURE!




Dedicata a quanti ancora sognano di arrivare sulle Stelle.
Forse sbaglierò, ma mi sa che siamo molti di più di quello che pensiamo.
Buon Week End!

SICK BUILDING SYNDROME : LA FINE DEL GIOCO.



Con una run finale mozzafiato (ed anche un pelo inaspettata) si è conclusa pochi giorni fa l'esperienza del Sick Building Syndrome. Inaspettata perchè ogni capitolo è stato a suo modo indefinibile, inaspettata perchè in fondo quando si partecipa ad una round robin è come salire su un ottovolante appena montato senza sicurezza su un parco giochi dove non si è mai stati...e non poter sapere se l'apparecchio andrà avanti oppure indietro. O se invece si schianterà a terra.

Bene, in questo caso non solo l' apparecchio non si è schiantato a terra ma ha fatto il suo percorso fino alla destinazione finale.
Onestamente non so dire quante round robin sono mai state create in Italia, e non so neanche dire quante di queste siano arrivate fino alla fine, però l'idea avuta da Lady Simmons e da Davide Mana era troppo ghiotta per non parteciparvi, in fondo come si può non rimanere affascinati dalla notizia di una casa abbandonata che chiama le forze dell'ordine ?
Non starò a ripetere la cronistoria del SICK BUILDING SYNDROME, ne trovate un riepilogo QUI QUI e QUI.
Però la cosa interessante tutto l'esperimento è stata, proprio l'assegnazione di un autore per capitolo, con tutto quello che ne consegue.

Certo, non è stato un cammino lineare, ci sono state molte difficoltà:
- Sopratutto all'inizio sono arrivate molte critiche da parte di estranei al progetto, molti erano convinti in specie, che non saremmo mai riusciti nemmeno a terminarlo.
- Da 24 che saremmo dovuti essere in principio, abbiamo poi perso un partecipante, che al momento di postare la sua parte della storia ha fatto perdere le sue tracce. Che se lo sia mangiato la Casa?
- C'era la possibilità che unendo persone diverse con gusti diversi non si sarebbe riusciti ad amalgamare bene il tutto.
- Alla fine ci sono stati commenti del genere: " ho preferito più questo capitolo piuttosto che quest'altro."




Su quest'ultimo punto, non è che ci faccia drammi; io per primo ho le mie preferenze e non mi stupirei se ci fossero persone a cui il MIO capitolo ha fatto schifo, questo fa parte del rischio.
E del resto, non è stato un unico immenso gioco?
Scrivere solo una parte della storia, sapendo che poi ci saranno altri autori significa essere coscienti in anticipo che bisognerà basarsi ( e cercare di rispettare) su quello che è stato scritto da qualcun altro, ed essere preparati sul fatto che chi ci seguirà potrebbe non rispettare, o addirittura stravolgere, quello che abbiamo fatto noi.
In poche parole, manca il controllo sulla storia, però questo visto con la giusta prospettiva diventa una gran lezione d'umiltà.






Per quanto mi riguarda, mi è piaciuto vedere scrittori affermati alternarsi con debuttanti assoluti, mi è piaciuto assistere ogni volta al cambio di prospettiva con capitoli più intimisti e capitoli splatter o addirittura Lovecraftiani. Mi sono appassionato al vedere lanciare nuovi personaggi, un po meno vederli scomparire...ma che ci volete fare, io sono solo un fottuto sentimentale.

Dei personaggi che ho creato io ho amato particolarmente Stefano, un altro dei miei tanti sconfitti ed Armida un fantasma vendicativo "sui generis". E se il primo è stato più che usato mi è un po dispiaciuto che proprio Armida, sia stata praticamente dimenticata dagli altri partcipanti se si escludono i capitoli di Lady Simmons , di Tim. e quello di Gianluca Santini, come mi ha ricordato l'autore stesso in seconda battuta.... dal momento che io me ne ero arteriosclerosamente dimenticato (sorry Gianluca).
Ma anche questo fa parte del gioco.
Così come mi ha divertito e reso orgoglioso il vedere che la figura del cane-carcassa Bell, che per me sarebbe dovuto rimanere solo un elemento di sfondo sia alla fine diventata un personaggio a tutto tondo in grado di rimanere sulla scena fino alla fine.
e' stato bello veder come le mie visioni in definitiva non siano state poi solo mie, e credo che questo valga per tutti i partecipanti: da Cily ad Ashait; da Sekhemty a Barney.

Ragazzi, è stato un piacere condividere la storia con voi; magari adesso utilizzerò Stefano & Armida per una mia storia, programmata per fine anno o forse anche prima perchè non credo che il SICK BUILDING SYNDROME rimarrà a lungo tra i fantasmi del Web.
Sinceramente credo che il Mana metterà mano ai "livelli segreti" del SICK BUILDING SYNDROME di cui parla da tempo senza svelarne i particolari.
Alla fine non rimane che rispondere all'ultima domanda: se rifacessero un altra Round Robin, parteciperesti ?
Io credo proprio di sì. E voi ?

Concorso SF: idee per la Fantascienza.








Si è sempre definita la Fantascienza come una Letteratura di Idee, il problema è che qui in Italia si è sempre detto che mancavano le idee e in un certo senso mancava la letteratura. E questo non me lo invento io purtroppo è una cosa sostenuta spesso e volentieri da chi invece avrebbe dovuto far diffondere questo genere.
Carlo Fruttero all'epoca della sua gestione di Urania non si fece problemi a dire che in Italia non si sarebbe mai potuta sviluppare una corrente narrativa perchè non sarebbero state immaginabili storie di Dischi Volanti a Lucca .
Quell'affermazione in un certo senso ce la portiamo dietro ancora oggi e sono passati decenni.

Eppure tante cose si sono mosse, scrittori interessanti ne abbiamo avuti, storie buone sono state scritte... anche se ci sono stati numerosi passi falsi, è bene riconoscerlo.
Io però voglio pensare a quanto di buono è stato fatto come la cose migliori dei vari Prosperi; Evangelisti; Gilda Musa e Lanfranco Fabriani.

Ma qualsiasi genere rimane vivo e vitale se sono vive e vitali le spinte dal basso. Cioè dai semplici appassionati




Ecco perchè nonostante abbia deciso di diminuire le segnalazioni per qualche settimana ce n'è una che merita di essere citata.
Mi riferico a QUESTO CONCORSO di Angelo Benuzzi, per una volta non si tratta di scrivere racconti ma di trovare slogan e loghi ideali per la Fantascienza.
Se avete voglia di unirvi a noi c'è tempo fino al 30 Settembre, naturalmente in palio ci sono degli ottimi libri di Fantascienza.

E del resto che diavolo ci sarebbe di sbagliato nell'idea di un Disco Volante a Lucca?

NOTTE DI SETTEMBRE. ---Un Racconto.

Mantengo una promessa, questo che vi presento è un piccolo esperimento per il Concorso UNO SQUILLO DA LONTANO di McNab. Il racconto è venuto così in pochi minuti, spero che vi piaccia.

NOTTE DI SETTEMBRE.







" Mi senti? Riesci a sentirmi adesso? Spostati vicino alla finestra, così dovresti avere più campo.
No,è inutile che chiudi la comunicazione, ti richiamerei. E se non bastasse sappi che in questo preciso istante stanno partendo messaggi registrati per la Segreteria Telefonica del numero fisso di casa tua ed una e-mail registrata al tuo account.
Come faccio a conoscerli?
Siediti perchè non sarà facile per nessuno ed io ho poco tempo, non badare nemmeno ai rumori sullo sfondo.
Sei seduto? Bene, ascoltami : io conosco i tuoi recapiti perchè IO SONO TE O MEGLIO SONO IL TE STESSO CHE AVRESTI POTUTO ESSERE.
Continui a non credermi?
O.K. ecco una cosa che potresti conoscere solo tu, una cosa che non hai mai avuto il coraggio di confessare a nessuno : quando c'è stato l' Undici Settembre eri troppo ubriaco per rendertene conto, troppo preso a piangere per una storia finita.
No. Non arrabbiarti, te l'ho detto IO SONO TE.
Non ho tempo per spiegarti, anche perchè non è che ci abbia capito molto anche io, ma gli Universi Alternativi esistono e ti sto chiamando dal mio, credimi sei l'unica persona con cui vorrei parlare in questo momento.
Lo ricordi quel Politico? Ma certo che te lo ricordi, ti offrì di lavorare per lui.
Tu rifiutasti per i tuoi principi io nella MIA LINEA ho accettato, a me è andata bene, ho avuto una bella moglie, belle amanti, case, soldi.
Tu sei passato invece da un insuccesso all'altro. No ascoltami, ti prego... non attaccare, non ti sto chiamando per riderti dietro. Vedi per avere successo IO mi sono dovuto vendere : ho perso me stesso e tutti quelli che amavo.
Perchè ti chiamo adesso?
Perchè lo so che in cuor tuo pensi di essere un fallito e so anche di quel flacone di pillole che tenevi nascosto, si, so anche che intendevi ammazzarti.
Te l'ho detto, io sono te e adesso posso anche dirti il perchè di questi rumori in sottofondo.
Accendi la Televisione, per favore.
Fatto?





Bene, non so nella TUA linea temporale ma qui nella MIA c'è stato un attacco Terroristico per l'Anniversario dell' 11 Settembre, in questo momento stanno bruciando i Parlamenti di Mezza Europa, compreso quello Italiano, non so perchè hanno scelto proprio le 3 di Notte ma è così.
E io sono dentro Montecitorio. La cosa bella è che ci dovrebbe essere il Politico, non io, ma io ero venuto a prendere delle carte per lui.
Volevo salutarti e farCI un regalo: in questo momento non voglio che PERDIAMO TUTTI E DUE.
Ti ho detto come sarebbe stata la tua vita se avessi accettato quella volta, avresti avuto una vita apparentemente felice ma vuota e fallimentare E BREVE. Io al posto tuo avrei preferito la tua vita anonima MA LUNGA.
Se pensi che sbaglio allora prendi le tue fottute pillole e falla finita, ma credimi IO PREFERIREI CHE TU NON LO FACESSI.
A te la scelta.
Adesso ti devo lasciare, non riesco quasi più a respirare. Grazie per avermi ascoltato.
Avrei un ultima richiesta: lo so che sei ateo, ma se puoi prega per me.
Ti voglio bene. "
FINE.


POSTFAZIONE E AVVERTENZA:
E alla fine ce l'ho fatta a scrivere un racconto che non avesse gli Zombi al suo interno! Per essere sinceri una prima versione di questo racconto era venuta di almeno cento parole più grande di quello che era richiesto, e per questo ho dovuto eliminare diversi particolari; non però il riferimento al' Undici Settembre.
Ground Zero
è stata una di quelle esperienze che ha cambiato la vita di tutti.
Ognuno di noi ricorda esattamente dov'era in quel preciso momento e mi affascinava l'idea di un personaggio talmente preso nelle sue minuscole beghe personali da non essersene neanche accorto.
Nel racconto non sono presenti particolari autobiografici, è bene chiarirlo, m'interessa però parlare di sconfitti, di perdenti perchè alla fine sono le figure più vere.
Del resto quello che ci differenza dalle creature NON PENSANTI è proprio la possibiltà di poter effettuare delle scelte.
E la capacità di poterne affrontare le conseguenze.

I' M BACK!!!!...O FORSE NO?




Sono appena tornato da Napoli, mancavo da due anni dalla mia città e nonostante tutte le cose che non mi piacevano e non mi piacciono... beh Napoli mi era mancata.
In fondo tornare nella Città dove si è nati e dove si è vissuto per diversi anni è come ritrovarsi di fronte ad una mappa delle proprie esperienze, delle prorie vittorie, dei fallimenti e sconfitte, in una parola di tutto ciò che ci ha resi quello che siamo diventati.
Ed io mi ci sono immerso completamente in questa mappa: ho riconquistato i sapori, gli odori, i colori e perfino le inkazzature che il vivere in una grande Città comporta.

La pausa mi è servita anche per staccare la spina e per poter riflettere a mente fredda su diverse cosette. In più ho potuto rivedere i miei fratelli e sorelle sparsi tra Lazio e Campania, ho abbracciato la mia ultima splendida nipote che finora avevo visto solo su Skype.
E se sulla mia vita lavorativa tra qualche giorno potrebbe esserci qualche novità ho trovato quei due minuti per riflettere anche sul Blog e quello che rappresenta per me Internet e il rapporto con tutti voi.

Nocturnia, non mi nascondo dietro ad un dito,con la ripresa Settembrina ha avuto una contrazione nelle visite e nei commenti. Non so se questo sia una fase naturale e ciclica della vita di tutti i Blog o se sono io che non sono in grado di appassionare la gente.
Io di mio ci posso mettere solo la passione e (spero) non troppi strafalcioni letterari.
Quello che ho notato però è che in giro si respira da parte di molti blogger un atteggiamento di stanchezza generalizzata.
In più, ma qui credo che sia la struttura stessa della rete, nel mio caso è bastato ridurre la frequentazione per qualche giorno per notare quasi una "dimenticanza" nei miei confronti.
E qui arriva la domanda delle domande: ma alla fine lo facciamo per il nostro piacere o per la soddisfazione di farci leggere, di comunicare e imparare qualcosa?
Io credo che la risposta sia a mezza strada.

Del resto a me scrivere piace, piace anche il rapporto con tutti voi, quindi non credo che mollerò Nocturnia quello che cambierà sarà sicuramente il mio approccio con la Rete.
E' arrivato il momento di essere più "easy" anche con me stesso, magari più selettivo.
Quindi mi vedrete molto meno in giro,dal momento che la mia riflessione sul mio personale rapporto con la rete non è ancora terminata.
Anche questo ritengo che sia una fase di "pensamenti e riposizionamenti" che abbiamo vissuto tutti prima o poi, vero TIM, Cyb e Elvezio?.

Non smetterò di scrivere i miei post anzi quelli rimarranno costanti come numero, però come vi avevo promesso quest' Estate il presente sarà per un periodo ( a meno di stravolgimenti clamorosi della mia vita) l'ultimo post su fatti miei personali.
Quindi per il momento: addio SCHEGGE, e per qualche altra settimana ridurrò anche le segnalazioni in giro per Internet. Sinceramente con tutte le corazzate che circolano in rete non so quanto possano servire le "mie" di segnalazioni.
Ma questo me lo potrete dire solo voi.
Per il resto...lo scopriremo solo vivendo.

NINE \ ELEVEN...

Dieci anni.















...E il mondo là fuori continua a bruciare.

FACCE DA TELEFILM.- Seconda parte.

JEFFREY HUNTER.





Beh, qui usciamo dalla storia per entrare nel Mito.
Anche i sassi conoscono la storia di THE CAGE, il leggendario primo pilot di Star Trek e del fatto che Jeffrey Hunter interpretasse un problematico e dubbioso Capitano Christopher Pike,sopratutto ogni fan sa di come la NBC avesse rifiutato THE CAGE nel 1965 ritenendolo troppo "cerebrale".
L'emittente rifiutò anche quasi tutti i personaggi, a parte un certo Vulcaniano dalle Orecchie a punta. Però questo personaggio avrebbe potuto restare.
Verosimilmente fu l'attore stesso a non voler riprendere il suo ruolo nel secondo pilota, offerto dalla NBC a Gene Roddembery come ultima chance per far funzionare lo Show.
Henry Herman McKinnies Jr( questo era in realtà il suo vero nome era stato in passato un Attore Hollywoodiano di discreta fama e grande bravura, tuttavia negli ultimi anni era incappato in alcuni fiaschi commerciali e di critica (uno su tutti il film IL RE DEI RE, del 1961, in cui interpretava il ruolo di Gesù) e nel 1965 la sua fama si era alquanto intiepidita. Secondo alcuni appassionati l'Attore non intendeva associare il proprio nome a quello che lui riteneva un altro probabile fallimento.
Anche per questo noi abbiamo poi avuto un Capitano Kirk piuttosto che un Capitano Pike.
Tuttavia il suo ritratto del Capitano Pike, con le sue incertezze, col suo voler rifiutare le responsabilità, risulta ancora oggi piacevole e credibile.
THE CAGE, ancora oggi.più di tutti gli altri Pilot mai programmati e realizzati è la testimonianza delle direzioni parallele che avrebbe potuto intraprendere la serie più conosciuta al Mondo se i destini(o il gusto di alcuni dirigenti della NBC) fossero stati diversi.
Hunter è morto nel 1969, il suo personaggio invece è stato recuperato un po ovunque tra Libri e Serie a Fumetti (STAR TREK : EARLY VOYAGES) per non parlare dell'ultimo film.


TAMLYN TOMITA





Chiunque abbia amato Karate Kid II si sarà innamorato della Attrice ed ex Modella Nippo-Filippina Tamlyn Tomita (beh, io di sicuro ne ero innamorato.) Il suo periodo d'oro è stato a cavallo tra gli Eighties e Nineties, tanto da essere considerata nel 1991 tra le Cinquanta donne più belle del Mondo. Forse anche per questo J. Michael Straczynski l'ha voluta tra i protagonisti di THE GATERING, il pilot di BABYLON 5, forse la Migliore tra le serie Tv di Science Fiction.
Un bel ruolo il suo, una buona recitazione...però anche li qualcosa non deve aver funzionato appieno e quindi alla fine dell'Episodio il Tenente Comandante Laurel Takashima, il personaggio della Tomita viene fatta partire per una missione segreta ma talmente segreta che non se ne è saputo più niente.


OHMID ABTHAI






Mai sentito parlare di Amid Halebi?
No?
Eppure nelle intenzioni di Tim Kring, Amid Halebi sarebbe dovuto essere un personaggio importante della prima stagione di HEROES, tanto quanto Sylar s non di più.
Nel 2005 Kring propose al Network NBC, IS HIS OWN IMAGE un Episodio di prova di ben 72 minuti per lanciare la sua nuova serie. Le differenze tra questo Pilota e GENESI il primo episodio ufficiale dello show sono molteplici: Matt Parkman \Greg Grumberg invece di voler fare l'investigatore desidera diventare uno SWAT; Isaac Mendez\ Santiago Cabrera perde una mano; Sylar ha uno sviluppo diverso e non è ancora interpretato da Zachary Quinto.

Ma sopratutto, è presente un complotto Terroristico di Matrice Islamica guidato da Amid Halebi, uno degli "Eroi" dotato del potere di creare radiazioni e come verrà fuori lui e Parkman si conoscono.
Tim kring deciderà di cancellare tutta questa sottotrama e con questa il personaggio di Halebi per evitare complicazioni "politiche", anche se ad essere sinceri un ultimo tentativo d riproporre il personaggio verrà comunque fatto, Abthai girerà effettivamente un paio di scene per GENESI, ma le stesse scene verranno poi cancellate.
IS HIS OWN IMAGE è stato proiettato nel 2006 come Special Event alla Comic-Con di San Diego e l'episodio è presente tra i Bonus del DVD che raccoglie la prima Stagione di HEROES.

FACCE DA TELEFILM.-Parte prima.

Che il mestiere dell' Attore sia uno di quelli che offrono meno garanzie lo abbiamo già ripetuto spesso. Ad esempio ne ho parlato QUI.
Del resto non ci sono ingaggi continuativi, anche nel caso in cui si riuscisse a trovare lavoro, poi quanto può durare?
Una delle poche eccezioni sono i prodotti seriali: serie; fiction e quant'altro. Magari una produzione di successo può garantire stagioni se non addirittura anni di lungo e proficuo lavoro.

Ma, e qui c'è un ma grande come una casa, non è poi così scontato che il successo, anche planetario di un Telefilm garantisca automaticamente la fortuna, o la garanzia del lavoro anche di tutti i personaggi o di tutti gli Attori coinvolti.
Quante volte un personaggio viene cancellato?
Quante volte un Attore viene sostituito, magari già durante il Pilot ?
E magari poi la Serie da cui si è stati allontanati che dura per anni.

Ecco alcuni casi, sono solo una piccola parte scelti tra la marea degli Attori protestati. Questo post in un certo senso è dedicato a loro, agli esclusi.

RIFF REGAN.







Siamo nell' anno 1996 e ad un giovane sceneggiatore di belle speranze l'emittente WB chiede di realizzare un pilot di mezz'ora anche con una certa fretta.
L'emittente ha appena cancellato una serie e adesso si ritrova con un buco nel palinsesto e cerca idee per una produzione di tredici episodi, eventualmente rinnovabile per qualche altro annetto.
Il giovane sceneggiatore di belle speranze è un tal Joss Whedon e il pilota
altro non è che la riproposizione di una sua vecchissima idea già proposta anni prima in un film fallimentare : BUFFY THE VAMPIRE SLAYER.
Whedon chiama alcuni giovani attori di talento per girare questo primo episodio di prova: Sarah Michelle Gellar; Nicholas Brendon; Antony Head; Charisma Cartenter; David Boreanaz e naturalmente Riff Regan..... fermi tutti,aspettate un attimo.
E chi diavolo è Riff Regan?
Ecco guardate la ragazza paffutella nella foto in alto a sinistra. Quella era stata la prima scelta di Whedon per il personaggio di Willow Rosemberg.
Poi qualcosa non ha convinto i vertici del Network e già dal primo episodio ad interpretare l'amica di Buffy Summers è arrivata la simpatica Halyson Hannigan.
E il resto è storia.
Le ultime notizie riguardanti la sfortunata Regan la davano come impiegata presso una ONLUS.

GLENN QUINN.








Restiamo nel Buffyverse: è passato qualche anno, siamo nel 1999 e BUFFY è diventato un fenomeno mondiale,logico quindi pensare a qualche spin off, la scelta cade senza neanche troppe sorprese su ANGEL il vampiro buono.
La location scelta è Los Angeles per poter dare un tono più cupo a tutto il Serial e se dalla "serie madre" arrivano David Boreanaz e Charisma Carperter la produzione decide di lanciare nuovi personaggi tra cui Doyle un mezzo demone dotato del potere della chiaroveggenza. Doyle dovrebbe rappresentare il contatto tra Angel e le forze dell'Essere. la scelta cade su Glenn Quinn, un simpatico Attore Irlandese.
Il personaggio funziona, i primi episodi sono un successo ...ma, ma Quinn ha un problema, beve, si droga, spesso si presenta sul Set in condizioni pietose. Quindi dopo solo nove episodi il personaggio viene fatto "morire eroicamente".
Glenn Quinn morirà purtroppo per overdose nel 2002, e la stessa Troupe che lo ha cacciato anni prima lo ricorderà con un episodio speciale " in loving memory.

ERIC JOHNSON.










Si lo so, stiamo per parlare di SMALLVILLE. Ma a me SMALLVILLE piace, quindi come direbbe il Mana fatemi causa!.
Ora l'attore Canadese Eric Johnson non può paragonarsi tecnicamente ai due casi precedenti dal momento che continua a lavoricchiare, il suo personaggio Whitney Fordman però si e anche tanto.
Inizialmente presentato come il fidanzato geloso e rompiballe di Lana Lang, il suo ruolo dura solo per la prima stagione. Ma per tutti e 22 episodi i creatori della serie Gough e Millar gettano addosso al personaggio tutte le sfighe possibili e immaginabili al punto che gli spettatori spesso vengono portati a chiedersi se al "povero Fordhman prima o poi non cada un Meteorite dritto in testa.
Il personaggio viene fatto uscire di scena alla fine della stagione e poi fatto morire nella seconda...dopo essere stato mollato da Lana Lang\ Kristin Kreuk tramite videomessaggio.
Eric Johnson nel 2007 è stato chiamato del network Sci-Fi Channel per interpretare
FLASH GORDON nel serial omonimo.
Il Serial è stato cancellato dopo la prima stagione per scarsi ascolti.
(Continua.....)

PIANETI DELL'IMPOSSIBILE (2010).





Qualche giorno fa ho recensito VENNERO DAL FUTURO l'ultimo dei volumi tradotti della serie YEAR'S BEST SF, tra i commenti Angelo Benuzzi, mi chiedeva (giustamente) lumi su due racconti presenti nel' edizione originale e non tradotti dalla Mondadori.
Dopo un piccolo controllo ho realizzato che i due racconti provenivano da THE SFWA EUROPEAN HALL OF FAME un Antologia curata da James e Kathryn Morrow che la stessa Mondadori aveva tradotto l'inverno scorso, sempre su Millemondi.

Ora quanto prima mi prometto di tornare sull'argomento Urania e sulla sua politica delle traduzioni, vista dal mio piccolo e criticabilissimo ruolo di appassionato e di lettore. Intanto però ,dal momento che è un ottima Antologia, e che raccoglie sedici racconti di Scrittori Europei - razza esistente, ve lo assicuro, ma poco conosciuta nel nostro provincialissimo Stivale- per cominciare recupero THE SFWA EUROPEAN HALL OF FAME pubblicata con il titolo di PIANETI DELL'IMPOSSIBILE.


L'idea di una raccolta del genere venne a James Morrow già nel 2001 durante una partecipazione ad Utopiales, il grande Festival della Fantascienza Internazionale della città Francese di Nantes. Morrow partì dalla convinzione, amara ma vera, che negli Usa non si conoscesse abbastanza la produzione Europea contemporanea, purtroppo per anni il suo tentativo si scontrò proprio contro quello stesso mercato Statunitense, da sempre restio ad aprirsi al resto del Mondo, e solo tempo dopo, grazie al supporto della potente Associazione Science Fiction Writers of America si riuscì ad uscire da questo circolo vizioso: la SFWA fornì il supporto ed il finanziamento iniziale per poter partire con un Antologia che desse perlomeno una infarinatura di base, qualche nome, qualche titolo.
Quindi una piccola avvertenza: non aspettatevi un lavoro sistematico, una catalogazione paese per paese, cosa che del resto sarebbe piaciuta anche a me, ma aspettatevi piuttosto una veloce carrellata con alcuni autori validi, diversi racconti validi, insomma un primo sguardo, una prima lettura e sopratuttto , ancora più importante una selezione di racconti Europei, scelti però sulla base della sensibilità Americana.

Non che questo sia un male, tutt'altro. Però è divertente leggere nei commenti di Morrow e di sua moglie ad esempio "la scoperta" che gli scrittori Sovietici condividevano ad esempio, con quelli Americani l'idea che il progresso scientifico potesse generare un miglioramento della società nel suo complesso. O che la SF in alcuni paesi come la Polonia fosse addirittura favorita dal Regime nella sua fase iniziale.

Sedici racconti: due Francesi, due Russi; due provenienti dalla Danimarca (con mia grossa sorpresa, dato che non immaginavo che in quel paese ci fosse una produzione Science Fiction) e poi un racconto singolo in rappresentanza di: Grecia; Finlandia; Germania; Cecoslovacchia (prima della separazione); Spagna; Portogallo; Polonia; Romania e Italia.

L'Italia viene rappresentata da SEPULTURA di Valerio Evangelisti, tratto dal'Antologia METALLO URLANTE forse uno dei pochi scritti di Evangelisti non dedicati al suo Inquisitore Eymerich. un racconto crudele e "sporco" quanto basta.

Veniamo adesso ai due racconti di questa raccolta esclusi da VENNERO DAL FUTURO:
BABY DOLL della Finlandese Johanna Sinisalo è sicuramente il più borderline del volume, non posso dire che mi sia piaciuto, o che possa essere considerato Fantascienza, sicuramente però è una lucida ed amara apologia su un tema tragicamente attuale: la perdita dell'infanzia causata dal consumismo di una società malata. Mentre più classico è il Danese GEROLD SCHENNA, IL MESSIA scritto da Bernhard Ribbeck, un buon testo ma niente di eccezionale.

La Francia, come dicevo è rappresentata da due racconti: il primo è il bellissimo SEPARAZIONI di Jean-Claude Dunyach.



Ora la Fantascienza dei "Cugini d'Oltralpe" quando è fatta male è grottesca; surreale; pomposa e ridondante, quando è fatta bene...beh, è come quella di Dunyach cioè evocativa, letteraria e commovente. Mentre francamente inutile è TRASFUSIONE della Joelle Wintrebert ,l'altro racconto Francese contenuto nell'Antologia, se proprio posso trovare un merito a questa storia posso dire una cosa, che è breve.

Altri punti di forza sono il Tedesco LE MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO scritto da Andreas Ecshbach, che piacerà a tutti gli amanti della Hard Science Fiction Classica; lo Spagnolo IL GIORNO CHE ATTRAVERSAMMO LA TRANSIZIONE che fornisce un occasione di esorcizzare gli anni della dittatura franchista e l'ironico NOTTE AI CONFINI DELL'IMPERO creato dal vero padre della Fantascienza Portoghese Joao Barreiros una satira su come le strade per l'inferno siano sempre lastricate di buone intenzioni.

Due parole sui racconti Russi, se conoscevo già Sergei Lukyanenko (e il suo racconto DESTINY, INC. è abbastanza classico), invece Elena Arsenyeva e il suo IL PIANETA MUTO sono stati una vera e propria rivelazione : provate a pensare alla specie Umana, l'unica dotata di parola e trasportatela in un contesto dove la parola conduce alla sparizione fisica, pensateci, provate ad immaginare di essere voi in questa situazione ed avrete davanti il peggiore degli Inferni.

Sedici racconti, sedici tracce, forse non saranno rappresentative, probabilmente non daranno nemmeno un immagine completa e reale della produzione Fantascientifica dei vari paesi rappresentati, però è consolante sapere che questo nostro mondo contiene ancora più cose di quante ne conoscevamo o che credevamo di conoscere.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...