AUGURI A TUTTI !




BUON NATALE 2012 E UN FELICE 2013 A TUTTI QUANTI




NEL FRATTEMPO....STIAMO LAVORANDO PER VOI.



CIOE', QUALCUN ALTRO STA LAVORANDO....IO DI SICURO, NO.     :)

Alla Fine Ogni Cosa Arriva...Alla Fine !


 Sono contento che stiano per arrivare  le ferie natalizie questo mi dà l'occasione per poter approfittare delle feste per poter fermare un attimo il blog.
Non lo nascondo, sono un poco stanco.

Due Minuti a Mezzanotte: la Fine dei Giochi.

Grazie ad un strabiliante ed effervescente ultimo capitolo a cura di Angelo Benuzzi si è conclusa la corsa di Due Minuti a Mezzanotte.
Otto mesi ci sono voluti perché la Round Robin supereroistica creata da Alex Girola arrivasse alla sua naturale conclusione, otto mesi che per i lettori hanno rappresentato un vero e proprio ottovolante carico di sorprese, aspettative- qualche rarissima volta delusioni- ma più spesso hype, divertimento e soddisfazioni.
In questi giorni arriveranno sicuramente diversi post che sviscereranno sotto tutti i punti di vista i meriti certi e i demeriti soggettivi di questo progetto, e saranno tutti  scritti meglio di come potrei fare io. Sento però così a caldo di scrivere due righe - in quello che probabilmente sarà il mio penultimo atto da blogger, almeno per un periodo- con le mie considerazioni.


34 partecipanti ufficiali, più qualcuno ritiratosi durante lo svolgimento (ma prontamente sostituito ), 28.900 visualizzazioni, una marea di personaggi inseriti nella "run".
Queste le fredde cifre.
Dietro però c'è stata una grande passione da parte di tutti.
Ringrazio Alex Girola per aver creato il tutto e per avermi coinvolto in questa bellissima iniziativa.

Inutile dire che qualche detrattore arriverà, dietro l'angolo spunteranno i soliti "soloni"- quelli che magari non partecipano mai a nessuna iniziativa salvo poi denigrare tutto ad opere concluse- ma almeno io posso tranquillamente affermare che alla fine Due Minuti a Mezzanotte è stato un piccolo successo.

Certo, una Round Robin, come tutte le opere collettive, se gestita male, può incorrere in alcuni difetti.
 essendoci più scrittori potrebbe esserci una mancanza di coordinazione e di continuità tra capitolo e capitolo con parti decenti, parti buone e parti scritte malissimo, c'è il piccolo fastidioso particolare di non poter avere il pieno controllo con i destini finali dei personaggi -anche quelli inventati personalmente- e, a proposito di questi ultimi spesso avviene  un altra cosa di cui tenere conto, cioè che qualsiasi partecipante dei capitoli iniziali e mediani si sente autorizzato a creare personaggi su personaggi  costringendo spesso gli autori degli ultimi capitoli a compiere delle vere e proprie stragi insensate per ripulire il campo e per poter arrivare ad un finale decente.

In questo caso però i primi due pericoli non si sono realizzati, escludendo forse un piccolo momento di stanchezza nel periodo estivo.
Mentre il terzo...direi che è stato gestito bene: certo io sono uno di quelli che si affeziona ai personaggi, la fine di Eddie è stata un brutto colpo, il sapere poi che nemmeno nei racconti il "parvenu" o lo sfigato riesce  a sopravvivere rappresenta un duro colpo a quello che resta del mio idealismo d'accatto...
Però la storia ...beh ragazzi, la storia complessiva del Due Minuti a Mezzanotte è stato un bel momento per la rete,la dimostrazione che quando c'è la serietà i progetti non solo si portano a termine ma si portano a termine bene.
I personaggi sono stati gestiti bene, quasi tutti hanno avuto una loro evoluzione coerente, spesso gli autori hanno volontariamente attuato una sorta di coordinamento tra loro e la qualità media dei capitoli è stata alta.
E poi ricordiamoci sempre che alla fine rimane un gioco.

Sicuramente ognuno dei partecipanti ricorderà dei capitoli piuttosto che altri, stessa cosa faranno i lettori ma anche questo fa parte del divertimento.
Un divertimento che -oltre che ai lettori- è stato ben gestito da Alex Girola e dai trentaquattro partecipanti.
I complimenti  ad ognuno di loro- compresi anche coloro come Giordano Effrodini che hanno curato la parte grafica e Matteo  Poropat che ha curato l'edizione in eBook, a questo punto non sono doverosi.
Sono giusti.




I soliti soloni a questo punto potranno obiettare che non tutti i fili sono stati sciolti, che rimangono ancora dei punti da chiarire.
Ma se conosco bene Alex e la maggior parte dei partecipanti come credo di conoscerli penso che una seconda stagione ci sarà e che risolverà buona parte delle sotto-trame lasciate in sospeso ( se poi qualcuno resusciterà Eddie, tanto meglio  magari come impazzito supercattivo  Lol)
Perchè é solo un gioco.
Un gioco come lo è stato tempo prima il Sick Building Syndrome, e per di più un gioco ben riuscito.
E anche gestito bene.


Consiglierei un domani a qualcuno di partecipare ad una Round Robin?
Ma certo che sì!

JOHN SHIRLEY: L' INTERVISTA COMPLETA !

Pubblico l' intervista completa con lo scrittore Horror e  SF  John Shirley, vincitore tra le altre cose, del Bram Stoker Award.
Ringrazio Shirley, per la sua gentilezza e la sua disponibilità e anche per la velocità con cui mi ha rimandato indietro l'intervista con le sue risposte.
 In coda troverete la versione originale in lingua inglese, allo scopo di fare un lavoro quanto più possibile professionale.
La revisione della traduzione di questa mia intervista  è stata effettuata da Lucrezia " Lady Simmons"  Polito la cui padronanza della lingua inglese è infinitamente superiore alla mia e per quest'aiuto la ringrazio.
Attendo i vostri commenti, mi auguro che l'intervista vi piaccia.


In this post we publish the full interview with the SF writer  John Shirley, winner -among other things- of  the prestigious Bram Stoker Award.
I publicly thank John Shirley for his kindness and availability
At the tail end Italian version you can find the original version in English.
Good read.


Nick : Ciao John, benvenuto su Nocturnia, ti ringrazio per aver accettato di rispondere a questa intervista.
Per cominciare ti chiedo di riandare agli inizi della tua carriera, in particolare m'interesserebbe sapere cosa ti ha avvicinato alla fantascienza?

John Shirley:  trovai una scatola di riviste Galaxy (una pubblicazione di fantascienza) di mia sorella, e cominciai a leggerle da bambino. Quella fu la causa scatenante l’infezione. Non uso il termine infezione per caso. Amavo anche la mitologia, i miti greci, i film horror e via dicendo da cui ero attratto molto più che per il semplice l’escapismo – mi piaceva l’intrusione dell’apparente impossibile nel mondo possibile. Fantascienza, fantasy ed horror mi davano l’impressione che i limiti e le restrizioni del mondo ordinario potessero essere infranti, e che noi potessimo trovare la nostra strada dal banale al miracoloso, mi sembrava liberatorio.

Nick: Quali sono stati gli scrittori ( puoi citare anche i film, i comics o le serie televisive o i gruppi musicali ) che ti hanno maggiormente influenzato come lettore prima ancora che come scrittore?


JS :  leggevo fumetti di supereroi da ragazzo, e numerosi libri di fiabe. Mi piacevano moltissimo anche Edgar Rice Burroughs e Robert E Howard. C’è stato anche il periodo Edgar Allan Poe ed il periodo HP Lovecraft. Leggevo anche avventure storiche. Storie della frontiera americana, i Cavalieri della Tavola Rotonda e cose alla Robin Hood. L’avventura eroica era una parte di me, come per ogni ragazzo, ma crescendo ho visto pochi eroi eccezionali e più ambiguità morale – da cui un interesse per scrittori come Ray Bradbury, Richard Matheson, Robert Sheckley, Harlan Ellison, e JG  Ballard. Da teenager mi colpì la natura da incubo della guerra del Vietnam, e la mancanza di giustificazione per essa – e dalle immagini delle atrocità associate ad essa. Questo mi spinse a scenari alternativi, e trovai Jimi Hendrix, Janis Joplin, gruppi come i Blue Cheer ed in special modo Frank Zappa e i Mothers of Invention. Sono stato influenzato da The Who, Alice Cooper e David Bowie e poi i Blue Oyster Cult. Potevano scrivere testi colti ambientati nei mondi oscuri dell’immaginazione...Zappa mi ha insegnato che l’originalità consiste nell’osare e che frantumare le regole della creatività può essere a volte la cosa più creativa da fare. Più avanti sono stato influenzato da Patti Smith, i Sex Pistols, Lou Reed and The Stooges e la mia scrittura orientata al noir riflette una certa influenza di Lou Reed...da quel momento ho messo da parte le letture di fantascienza (eccetto Jack Vance, James Tiptree e Michael Moorcock)  e ho cominciato a leggere letteratura moderna, come Hubert Selby e William Burroughs e al tempo stesso molti scrittori del tardo XIX/primo XX secolo, e molti poeti “imagisti” come Baudelaire...Ora leggo principalmente saggistica.


Nick: Nel 1979 pubblichi TRANSMANIACON, il tuo primo romanzo. Da TRANSMANIACON si cominciano a notare alcuni punti fermi della tua narrativa: un sistema di potere oppressivo o dittatoriale , uno o più personaggi che oscillano tra desiderio di ribellione e ricerca della morte e sopratutto il rapporto con la musica. Da cosa deriva l' interesse per tutte queste tematiche ?

JS:  Ero molto giovane quando ho scritto quel libro la dittatura è sempre una minaccia e forse la giovinezza vede quella minaccia più nitidamente; il titolo del libro è ispirato ad una canzone dei Blue Oyster Cult, ero immerso nella loro musica in quel periodo. Desideravo che i lettori vivessero una corsa pazza e riottosa attraverso un immaginario surreale – volevo che “sentissero” nella loro mente una specie di colonna sonora per il libro…la Morte era sempre tra i miei pensieri. La morte è assolutamente impressionante e persistente. Si ripresenta sempre non appena ce ne dimentichiamo.

QUANDO I SUPEREROI ESISTONO REALMENTE.

Uno dei generi più diffusi tra i fumetti è quello dei Super eroi, ognuno di noi ha letto almeno una volta nella sua vita le pagine dedicate agli eroi in calzamaglia, tutti abbiamo delle preferenze e magari perfino qualche volta nella nostra ingenuità infantile abbiamo desiderato crescendo di poter diventare uno di loro.
Solo che i Supereroi non esistono così come non esistono superpoteri.
La parte più razionale di noi prende il sopravvento, le esigenze quotidiane ci avvincono, nel mio caso poi ho smesso di credere negli eroi mascherati  o meno nel momento stesso in cui  ho smesso di credere in Babbo Natale,nella fatina dei dentini e nelle promesse dei politici.
Cioè a circa quattro anni e mezzo.
 
Phoenix Jones, arrestato a Seattle per aver sedato una rissa con l'aiuto dello spray al peperoncino.


Però qualche giorno fa mentre cercavo dati per scrivere un post celebrativo per l'imminente conclusione del progetto Due Minuti a Mezzanotte ho scoperto che -in un senso molto lato- i Super eroi esistono anche nel nostro  mondo reale.
Certo niente magnati con desiderio di vendetta, niente alieni caduti sul nostro mondo, niente grandi poteri da cui derivano grandi responsabilità ma solo vigilanti che si creano un proprio costume e che nella migliore delle ipotesi pattugliano la strada qualche notte ogni tanto.

il Premio I LOVE YOUR BLOG di Nocturnia!


Alle volte un Meme può essere utile per superare un momento di  stanchezza e di crisi di idee come quello che mi sta capitando in questi giorni, saranno le corse di fine anno, saranno le incombenze varie, sarà quella cavolo di IMU ...
La traduzione dell 'intervista con John Shirley è quasi pronta, mia moglie sta rivedendo e ricontrollando il tutto,
. Insomma per lunedì dovrebbe uscire, poi qualche altro post e poi...
Nocturnia si prenderà una piccola vacanza dal 20 dicembre fino al 4 gennaio, pronti a tornare con ancora più energia.
Per fortuna ci sono le belle sorprese, ancora più gradite per le regole e le motivazioni di questo Premio I LOVE YOUR BLOG:

TALKING ABOUT JOHN SHIRLEY.

Dopo il post scherzoso dell'altro giorno, torniamo a parlare di argomenti seri:
sono molto contento perché sono in condizione di potervi presentare una nuova Intervista Notturna entro pochi giorni.

Torniamo  alla dimensione internazionale, il che è interessante perché ci dà l'opportunità di poter affrontare uno dei periodi più creativi avvenuti in letteratura negli ultimi decenni: la nascita di un movimento come il Cyberpunk.

John Shirley è uno dei maggiori scrittori americani ed è uno di coloro che in quella stagione negli anni ottanta, non solo c'era ma assieme a gente del calibro di William Gibson o Bruce Sterling ha contribuito a creare il genere.

John Shirley è un personaggio molto interessante: nato ad Houston in Texas nel 1953 e cresciuto a Portland  è uno scrittore, uno sceneggiatore per il cinema e la televisione ma anche un musicista che oltre a cantare in proprio scrive testi per i Blue Oyster Cult.

E spesso saranno proprio dei musicisti i protagonisti delle sue prime opere. dopo alcuni racconti nel 1979 il nostro dà alle stampe TRASMANIACON una delle sue tante utopie negative ( tradotta con lo stesso titolo da Mondadori  sul numero 834 di Urania )  dello stesso anno  è DRACULA IN LOVE  , un romanzo Horror considerato precursore dello Splatterpunk.

Il 1980 regala ai lettori un altro romanzo fondamentale : CITY COME A-WALKIN' anche questo tradotto da Urania nel numero 902 con il titolo Il Rock della Città Vivente - ed una volta tanto la traduzione italiana di un titolo straniero si rivela felice- ma l'opera più importante di Shirley si rivela una trilogia che raccoglie in sé tutti gli elementi ricorrenti dello scrittore.


La Trilogia viene conosciuta col nome collettivo di A SONG CALLED YOUTH
e decolla nel 1985 con il bellissimo romanzo ECLIPSE, che risente però dei climi  dell'appena conclusa Guerra Fredda. In sintesi la trama descrive un mondo  in cui dopo un tentativo di invasione sovietica dell'Europa la Nato crea una compagnia di sicurezza formata da mercenari razzisti e senza scrupoli ispirati da un mellifluo telepredicatore: la Seconda Alleanza.
La SA all'inizio della saga domina quasi completamente diverse nazioni col suo potere di stampo fascista.
 Solo una minoranza di persone riesce a riconoscere i nuovi governanti per quello che sono: dei dittatori.
Tra gli oppositori ancora una volta figura una splendida figura di musicista: Rick Rickenharp. In particolare il finale di ECLIPSE si rivela di una forza ancora oggi simbolica e sorprendente, col sacrificio finale di Rickenharp  che in una sorta di battaglia tra il bene ed il male occupa l'Arc de Trionphe parigino prima che venga spazzato da un arma nucleare tattica  sfidando fino all'ultimo il potere a
forza di assoli di chitarra Rock.
L' Alleanza sembra vincere su tutta la linea, ma gli oppositori conosciuti adesso come Nuova Resistenza grazie alla musica ed alla morte del musicista non solo smascherano agli occhi di molti la vera natura della Seconda Alleanza ma ottengono l'esempio simbolico di un martire.

Nei due romanzi successivi: ECLIPSE PENUMBRA del 1988 ( Trad. italiana Azione al Crepuscolo; Urania 1276) ed ECLIPSE CORONA del 1990 ( Trad. italiana La Maschera sul Sole; Urania 1290) i sopravvissuti tra i ribelli tra cui Daniel Torrence riescono faticosamente a vincere la loro battaglia, in un susseguirsi continuo di cambi di scena.
Recentemente ECLIPSE è stato ristampato nel nostro paese anche da Hobby & Work.



In seguito lo scrittore comincia anche a lavorare in veste di sceneggiatore per il Cinema e la Televisione, in particolare nel 1994 scrive i primi trattamenti per il film THE CROW con Brandon Lee, anche se alla fine la versione finale sarà realizzata dallo scrittore horror David J. Show, ma Shirley scriverà sceneggiature anche per diverse serie televisive come Deep Space Nine e Poltergeist: The Legacy.

In anni più recenti John Shirley, parallelamente alla creazione di propri romanzi e di propri universi  ha dato alle stampe anche diverse novelizations e "Tie-In" di cui molti come il recente (2011) BIOSHOCK: RAPTURE sono tradotti nella lingua di Dante dalla Multiplayer.It 

John Shirley è uno scrittore  autorevole, la cui influenza risulta fondamentale sia nella fantascienza che nella narrativa del terrore ( tra le altre cose la sua antologia BLACK BUTTERFLIES del 1998 è stata insignita del prestigioso Bram Stoker Award, la massima onorificenza mondiale nel campo della letteratura horror), con lui ho fatto una breve chiacchierata che conto di potervi presentare quanto prima (al più tardi entro lunedì della prossima settimana)
Spero anche in tempi brevi di farvi una piccola sorpresa nel campo delle interviste, stavolta però non con uno scrittore, nel frattempo però, con mio grande piacere, vi rimando a tra qualche giorno quando potrete leggere il pensiero di John Shirley.

Piccola Nota per una comunicazione: purtroppo almeno per un periodo mi vedo costretto a impedire l'uso dei commenti agli anonimi, in questi giorni c'è stato un picco di commenti Spam il cui massimo è stato raggiunto nella giornata di ieri. Quindi per un tempo che mi auguro breve  su Nocturnia potranno commentare solo gli Account blogger e le Open ID.
Mi scuso per l'eventuale disagio. 

DORMIRE..., FORSE SOGNARE...

Mi vien da ridere...
Ho sempre sognato molto in vita mia, alle volte anche ad occhi aperti, spesso scontrandomi poi con una realtà diversa dalle mie aspettative, - ma che ci volete fare? Un idealista rimane sempre un idealista anche a quarant'anni.
Proprio per questo ho sempre avuto una vita onirica molto sviluppata, molto presente durante le mie notti.
Non fraintendetemi, lo so benissimo che la fase REM dura pochi istanti, che è una fase limitatissima... e che ...bla bla bla.....ma in fondo ho sempre avuto la sensazione psicologica che la mia vita onirica durasse tutta la notte al punto spesso di svegliarmi dispiaciuto di non aver assistito alla fine del sogno in questione.
Non ne ho mai fatto mistero a proposito dei miei sogni, a volte ne ho anche parlato sul blog.
Qualche settimana fa in sede di altro post  Melinda - non solo lei ad essere sinceri, i però lei  invece che nel privato me li ha chiesto in fase di commenti  - mi ha praticamente detto che sarebbe curiosa di leggere qualcosa a proposito dei miei sogni.
Quindi, razza di curiosona  (Lol ) questo post è per te.
Come tutti ho fatto i soliti sogni: ho sognato di essere a scuola o di stare a svolgere esami molti anni dopo la conclusione del mio percorso scolastico, ho sognato di essere al lavoro, ho sognato di parenti morti da anni, ho sognato di animali o di donne che nella realtà non avevo.
E nella maggior parte dei casi sapevo benissimo che stavo vivendo un sogno.
C'erano però dei sogni molto più creativi, molto più divertenti e anche lì sapevo che erano solo una finzione notturna, anzi spesso non ero nemmeno io il protagonista, anzi il più delle volte non c'ero nemmeno all'interno della mia vita
Una sola regola: se avrete voglia, mi piacerebbe una sorta di scambio di prigionieri, cioè che anche voi raccontaste qualcosa dei vostri sogni.

Una sola avvertenza: questo sarà un semplice post di cazzeggio, fatto per divertirci tra noi ma sempre con rispetto reciproco nessuna sorta di verosimiglianza scientifica, di analisi psicologica o di sfottò.

-  CAVALLI BIANCHI E PUNTATE INTERROTTE.



Questa cosa mi è capitata quando ero un adolescente, una notte mi capitò di fantasticare su una famiglia: padre, madre e due bambini : un maschietto ed una femminuccia.
 La famiglia vive ai bordi di una landa desertica, una vita difficile, se quella si può chiamare vita.
I due bambini compiono un viaggio all'interno del deserto guidati in questo da un cavallo bianco,l'animale gli manda visioni di un posto migliore con fiumi, mulini, fontane e campi coltivati.
Durante il loro peregrinare i due fratelli incontrano altre persone alcune amichevoli, altre di meno però continuano il loro viaggio.
Per non portarla alla lunga, questo sogno lo vissi come una sorta di telefilm a puntate, sigla finale compresa: una notte sognai la prima puntata, la seconda notte sognai la seconda puntata, la notte ancora dopo immaginai il trailer della terza e conclusiva puntata.
Bene, la notte successiva per motivi familiari passai la notte sveglio...non ho mai saputo come terminasse il sogno.

- LA CASA INFINITA.
Invece parliamo di un sogno ricorrente che facevo da bambino, ne ho già parlato altre volte. E' l'unico caso in cui ho veramente avuto paura di una mia immaginazione onirica, anzi è stato l'unico caso in cui non capivo nemmeno di essere dentro in un sogno.
Mi ritrovo dentro una casa, piena di stanze, una di quelle case di una volta, arredata anche  con uno stile antico.
Io mi aggiro dentro quella casa in cerca di un uscita, in alcune di queste immense stanze si trova il diavolo che mi attira perché vuole la mia morte.
Il sogno l'ho ripetuto più volte, anche da adulto l'ho rivissuto in qualche occasione.
Ed ogni volta a costo di difficoltà riuscivo a venire fuori da quella casa.
Alle volte mi chiedo cosa sarebbe accaduto se fossi finito in una di quelle stanze o se non fossi riuscito a scappare da quella casa?

- COME IN UNA FICTION.
Un altra villa, cambia però tutta l'impostazione del sogno. In questo caso mi sono proprio divertito.
Ci sono questi tre fratelli, io per comodità li chiamerò "Fratello Maggiore"; "Sorella" e" Fratello Minore", i tre ragazzi ereditano da uno sconosciuto parente questa meravigliosa Villona con un ancora più meraviglioso giardino.
Con due problemi, però.
Nocturnia non ha Dee protettrici, ma se dovessi
immaginarne una sicuramente avrebbe il volto di
Camila Morgado.
Primo: la villa fa gola ad un palazzinaro senza scrupoli che vuole impossessarsi il terreno per avviare una sorta di speculazione edilizia.
 Secondo: nella villa ci sono alcuni fantasmi ( tra cui un gatto nero ed una bellissima damina settecentesca ) che desiderano cacciare i nuovi proprietari per rimanere belli tranquilli in pace.
Lo speculatore nel sogno aveva le fattezze di Christian De Sica e devo dire che era molto in parte, mentre la bella "fantasma" era l'attrice brasiliana Camila Morgado.
Avvengono tante cose: il gatto nero è il primo a passare dalla parte dei tre fratelli - fantasma o meno è pur sempre  ruffiano come tutti i gatti e poi "Sorella" gli fa mangiare scatolette buonissime; il palazzinaro ha un tirapiedi  sfigatissimo "interpretato", diciamo così da Francesco Pannofino che nel tentativo di far fuori i tre fratelli non solo fallisce tutti i colpi ma ogni volta finisce in ospedale.  Nella Villa poi arriva una simpatica restauratrice inglese che comincia una relazione con "Fratello Minore", la restauratrice somigliava un po all'attrice inglese Hannah Spearritt .

Hannah Spearritt: lo ammetto
sono un fan della serie di
PRIMEVAL.
Probabilmente ho fatto questo sogno in un periodo in cui ero abbastanza scocciato dalle Fiction che passavano in televisione.
Avete presente quelle robe inutili su Preti, Santi, Poliziotti  e tutte con quell'insopportabile sottofondo finto- cattolico-perbenista?
Si, quelle cosette mortifere che ci propinano e che su Boris venivano costantemente prese per il culo  i fondelli ?
Ecco credo che fosse il periodo di una delle Fiction più ridicole ed inutili mai trasmesse dalla RAI: Bakita, la Santa Africana
( A proposito cari vertici RAI o Mediaset, a quando Serghei, il Beato del Kazakistan ?) e il mio subconscio magari ha impostato tutto il delirio onirico sotto forma di una fiction differente.

Ad un certo punto la "Fantasmina" cominciava ad avere una simpatia per "Fratello Maggiore" nel momento in cui si rendeva conto che questi non desiderava stravolgere la struttura della Villa ma anzi la amava e desiderava farla tornare ai vecchi splendori mentre per lui era solo una ragazza un po stramba da cui si sentiva comunque attratto.

Ricordo in particolare una scena in cui "Fratello Maggiore" portava fuori la "Fantasmina" dentro un Pub, lei davanti al cameriere ordinava improbabili piatti settecenteschi nonché del vino di Creta ( no so nemmeno se esiste ) seguiva un momento collettivo di imbarazzato silenzio finché "Fratello Maggiore" non ordinava due birre e due porzioni di stuzzichini della casa.

Inutile dire che tutto finiva nel migliore dei modi, o quasi...
Fratello Minore si sposava con Restauratrice; il palazzinaro finiva in prigione mentre il tirapiedi  stanco di stare dalla parte sbagliata alla fine passava dalla parte dei fratelli finendo per diventare una sorta di loro factotum.
Qui arriviamo al quasi...
Solo Fratello Maggiore e Fantasmina non riuscivano a vivere fino in fondo la loro "storia" (beh  e vorrei vedere !!!), per non ricordo più quale motivo i fantasmi della Villa perdono la capacità di interagire con i vivi, lei rimaneva vicina a lui ma senza forma mentre lui aspettava il suo ritorno.
Il sogno si concludeva con una frase di Fratello Maggiore rivolto alla sua Fantasmina:
" Ti aspetterò per tutta la vita perché ti aspetto da quando sono nato ".
E poi mi svegliavo.

Magari un giorno potrei scriverci un racconto sopra, magari dando un ulteriore seguito a tutta la storia,  ma tanto nemmeno nei miei sogni la RAI o Mediaset realizzeranno Fiction diverse dalle solite.
Per adesso "godiamoci" la nuova Santa Barbara....Sigh! :(

Ci sarebbero altri sogni però forse è il caso che mi fermi, dopotutto dopo un post del genere perderò sicuramente quasi tutti i miei commentatori, la metà dei miei Followers si cancelleranno, gli amici fingeranno di non riconoscermi più in strada, gli scrittori non vorranno più farsi intervistare da me (già adesso, non è che sia facile...) e per concludere il tutto le statistiche future dei miei post saranno prossime allo zero.
Adesso è il vostro turno: quali sono stati i vostri sogni più strani ? Quali sogni avete voglia di raccontare?
Buon Fine Settimana nel frattempo.

Più Libri, Più Liberi !


Una frase come questa sarebbe da mettere come slogan di questo blog, anzi dovrebbe essere utilizzato dal governo  invece di pagare soldi per uno spot sulla Scuola Pubblica girato però all'interno di una scuola privata ( Sic!)
Invece la frase è utilizzata, giustamente, per la manifestazione dedicata alla piccola e media editoria che si terrà a Roma dal 5 al 9 dicembre.

 Più Libri, Più Liberi  : 400 editori, almeno 60 mila titoli e molto altro, tutto questo all'interno del Palazzo dei congressi dell' EUR.
Insomma, se siete a Roma in quei giorni fateci un salto. Troverete il meglio del mondo editoriale italiano.

L' UOMO DALLE MILLE MORTI.

Dwight Frye: l'Uomo dalle Mille Morti.
Prendiamo un attimo la macchina del tempo ed utilizziamola per fare un salto negli anni Trenta, nel rutilante mondo del Cinema di quel periodo.Molti di quelli che poi sarebbero diventati luoghi comuni all'interno del genere gotico, nacquero in quel periodo.I cosiddetti "Mostri", tanto per dirne una: i vari Dracula; Creatura di Frankenstein; Uomo Lupo e scienziati pazzi di contorno venuti fuori dalla pellicole della Universal.




Lo stesso avvenne con le grandi icone dell' Horror, nomi come Bela Lugosi; Boris Karloff e Lon Chaney Jr.
Però, gran parte del fascino delle produzioni di quel periodo, deriva dai comprimari, da coloro che chiamiamo "caratteristi" proprio per la loro capacità di rendere ottimamente un determinato lato caratteriale nella loro recitazione o a livello più squisitamente fisico- espressivo.

Dwight Frye  era uno dei più famosi, uno dei più gettonati : se Rondo Hatton a causa della sua corporatura era chiamato spesso a svolgere ruoli da sicario o da mostro, se George Zucco risultava  splendido nei suoi ruoli di villain o di grande antagonista, a Frye riuscivano ottimamente i ruoli da squilibrato...o  le morti tragiche.

Fa un certo effetto, vero?

Dwight IIliff Fry nasce a Salina nel Kansas nel 1889, la sua è una storia già raccontata centinaia di volte: i  genitori vorrebbero per il giovane figlio un lavoro "normale" ( che poi sul termine "normale" ci sarebbe tantissimo da dire) magari come impiegato, mentre Dwight prende lezioni di canto e di piano e sogna un futuro da pianista.

Come sempre sarà l'intervento di un altra persona a rimestare le carte in tavola e a scegliere quale strada dovrà intraprendere quel ragazzo del Kansas.
Siamo all'inizio degli anni venti, un esperto impresario newyorkese  di vaudeville, nota Dwight Fry e gli propone di recitare nelle sue commedie, il giovane accetta entusiasticamente, aggiunge una e finale al proprio cognome e comincia la sua nuova carriera: tante saranno le commedie interpretate e piano piano dalle commedie passerà a ruoli via via sempre più impegnativi finendo col recitare anche una versione di 6 PERSONAGGI IN CERCA DI AUTORE  di Pirandello nel 1922, in seguito Frye  avrà spesso modo di lavorare  molto con un giovane immigrato dal' Europa: un certo Bela Blasko, che però si fa anche chiamare Lugosi.

Frye,  non si dedicata però solo alla recitazione, cerca di far contenti i genitori: nel 1928 dopo essersi sposato con Laurette Bullivant, una ballerina conosciuta in teatro, tenta di far sfruttare i soldi guadagnati da lui e dalla  consorte aprendo una Sala da Te nella Grande Mela.
Inutile dire che la pesante crisi economica dell'anno successivo farà naufragare miseramente questa iniziativa, portando la giovane coppia quasi sull'orlo del lastrico.

Una foto di scena per Dracula (1931)
con Lugosi e Frye.
L'anno di svolta però è 1931, il Cinema che già gli aveva offerto qualche particina minore gli offre tre ruoli in quelli che oggi chiameremmo autentici blockbusters:  THE MALTESE FALCON;
DRACULA e FRANKENSTEIN.
Saranno però i due ruoli per i film horror prodotti dalla Universal a rivelarsi fondamentali: il Renfield interpretato da Frye conquista pubblico e critica, ci saranno anche recensori che stroncheranno il film
nel suo complesso ma tesseranno lodi per la recitazione di Dwight Frye a metà tra lo scemo del villaggio, lo psicopatico e il servo criminale.

In FRANKENSTEIN invece la leggenda vuole che Frye sia stato voluto assieme, a buona parte del cast dallo stesso regista James Whale in sostituzione di altri attori già scelti dalla produzione ( tra cui
il regista francese Robert Florey originariamente designato per dirigere il film e lo stesso Lugosi scelto in una prima fase per interpretare il "Mostro"), Frye  comunque ripaga il nuovo regista fornendo una interpretazione di Fritz, il primo dei tanti assistenti gobbi e deformi del Dottor Frankenstein , nonché una delle tanti morti violente a cui i suoi personaggi abitueranno gli spettatori.

Il dado sembra essere tratto : negli anni seguenti Dwight Frye diventerà una presenza costante dello schermo, quasi esclusivamente in film del Terrore.
Certo,  i suoi ruoli diventeranno mano a mano sempre più caricaturali, finendo per fungere spesso da intermezzo comico all'interno della pellicola, le morti dei suoi personaggi diveneteranno sempre più efferate e spettacolari,  altre volte le sue scene vengono pesantemente sforbiciate. E' il caso di THE BRIDE OF FRANKENSTEIN del 1935 in cui un intera sotto-trama con Frye , qui nel ruolo di Karl, il nuovo aiutante di Frankenstein viene quasi totalmente eliminata, fino al punto che questa parte del girato ai giorni nostri risulta perso per sempre.
O come ne IL FIGLIO DI FRANKENSTEIN, quando ad essere tagliata è l'intera interpretazione dell'artista, al punto che negli anni successivi Frye dichiarò ironicamente di essersi più volte chiesto se i produttori della Universal lo odiassero dal momento che lo facevano lavorare solo per poi potergli eliminare le  parti.

L'attore avrebbe tutto per essere felice: non solo Laurette gli dà un figlio,  ma la carriera teatrale procede abbastanza bene, al punto che Frye  si concede sempre più frequenti pause dal grande schermo.
Ed è proprio il grande schermo a rappresentare una sorta di cruccio per l'attore, col tempo l'uomo comincia a disperare che registi e produttori cinematografici possano avere il coraggio di utilizzarlo in ruoli diversi.
Il Teatro offre quindi a Frye  le soddisfazioni che l'industria cinematografica sembra riluttante ad offrirgli.

Nondimeno, quando Whale o altri registi come Fritz Lang che l'attore stima lo chiameranno Frye non rifiuterà mai un ingaggio, anche se i suoi ruoli diventeranno sempre più secondari, sempre più marginali, sempre più spesso nelle parti di gobbi deformi.

Ma il pubblico va a vedere i film del Terrore (o anche quelli di Gangsters)  del periodo anche attirato dal nome di Dwight Frye nel cartellone, nel quadro di un America che si sta faticosamente avviando  verso la  Guerra Mondiale poche sono le sicurezze per gli americani:
Una di queste è che andando a vedere un film in cui compare Dwight Frye si assisterà ad una creativa morte del personaggio da lui interpretato.
Al punto che nelle rare eccezioni come nel film THE CRIME OF DOCTOR TESPI  prodotto dalla Republic  nel 1935, quando questo non avverrà ci saranno vibranti proteste.



Ma Frye è anche un patriota, quando la guerra scoppierà veramente  deciderà di affiancare al lavoro di attore quello di disegnatore progettista per la Lockheed Aircraft Company,recuperando così le nozioni imparate negli anni di gioventù, quando i genitori sognavano per lui un futuro "sicuro" da impiegato.
Per tutto il 1943 l'artista di giorno reciterà mentre la notte progetterà aerei per lo sforzo bellico, in tutto questo farà spinto anche dai sensi di colpa per non aver potuto partecipare né al Primo né al Secondo conflitto Mondiale per motivi di salute.
Dwight, soffre infatti di problemi coronarici, sono in pochi a saperlo ed anche per questo ha sempre rifiutato ogni tipo di cura.

Il 1943 gli offre un ultimo ruolo in un film Horror.
Il film si chiama DEAD MAN WALK , un titolo a suo modo profetico.
George Zucco fornisce il ritratto di uno dei suoi ultimi grandi cattivi mentre un irriconoscibile Frye interpreta il suo ultimo servitore gobbo.
Dead Men Walk (1943)

il Zolarr interpretato da Frye,  il suo ripetere la battuta : "Padrooneee", sibilata tra i denti, decenni dopo sarà- verosimilmente- utilizzata come base interpretativa dal grande Peter " biscottino" MacNicol per il suo Renfield nella parodia  di DRACULA di Mel Brooks.

Finalmente sembra arrivare anche il primo ruolo mainstream, sempre ai fini di sostenere lo sforzo bellico ad Hollywood si cerca di produrre un film sulla vita del presidente Woodrow Wilson, grazie alla sua somiglianza fisica gli sceneggiatori pensano a Dwight Frye per interpretare il ruolo di un ex ministro.

Per l'attore è il segno che i tempi stanno cambiando, un modo per sfuggire alla frustrazione di quei ruoli che di fatto lo hanno reso una macchietta.
Ma il fisico dell' uomo è ormai seriamente compromesso. Il 7 Novembre del 1943 mentre Frye si trova in un  affollato autobus losangelino in compagnia del figlio un attacco di cuore stronca la vita dell'attore.
Dentro quell'autobus sporco ed affollato, l'uomo che al cinema era morto per finta almeno un centinaio di volte concluse definitivamente e realmente  la sua esistenza terrena.

CURIOSITA': Mentre la vita terrena di Dwight Frye termina comincia però una sorta di seconda vita, quasi una mitizzazione da parte di appassionati e cinefili. 
In tempi recenti sorgeranno perfino dei Fans Club. Poi ci sarà anche un fan particolare...
il mondo lo conoscerà col nome d'arte di Alice Cooper e comporrà una canzone dal titolo Ballad of Dwight Fry.
La canzone è diventata un classico del Rock.

La Via Italiana alla Fantascienza.

Da più parti ci si chiede come mai non parliamo abbastanza di fantastico Made in Italy.
Il problema è annoso e a dire la verità, anche abbastanza complesso.
Per quanto riguarda il cinema, ad esempio, vi rimando a QUESTO bell'articolo di Gianluca Santini, con la promessa che quanto prima ne parleremo anche su Nocturnia.

Per quanto riguarda la narrativa invece...
Beh, forse possiamo fare qualcosa già da adesso nel nostro piccolo.
Su IL FUTURO E' TORNATO, lanciamo una settimana dedicata al Fantastico Italiano.
Ecco il programma: 



Domani 27 Novembre: un post su Francesco Troccoli scritto da Salomon Xeno.

Dopodomani 28 Novembre: una bella intervista scritta sempre dal nostro Salomon Xeno effettuata proprio a Francesco Troccoli,  una nostra esclusiva.
Ne approfitto per fare pubblicamente i complimenti a Salomon \ Marco per questa sua prima intervista, anzi gli auguro di farne tante altre in seguito, dal momento che se l'è cavata alla grandissima.

il 29 Novembre invece è il turno di una mega combo-recensione de I SENZA TEMPO, il romanzo di cui abbiamo parlato recentemente QUI.
Troverete molti pareri in merito.
Attendiamo quindi anche i vostri.

Non è finita qui, però:
Il 30 Novembre  infatti presenteremo una nuova intervista inedita proprio con Alessandro Forlani, l'autore de I SENZA TEMPO.
L'intervista sarà un collettivo di redazione.
Speriamo che vi piaccia.
Domenica 02 Dicembre si conclude alla grande con la riproposizione della mia intervista con Alda Teodorani.

Vi ricordo il solito invito: non siamo un gruppo o una comunità chiusa, chiunque di voi voglia aggiungersi a noi con i suoi commenti, con le sue opinioni o magari proporsi come collaboratore è il benvenuto.
Lo so, l'ho fatto altre volte quest'invito, però repetita iuvant....:)
Possiamo contare su di voi ?

HELLBOY: LA CASA DEI MORTI VIVENTI.

1956. Hellboy si trova in Messico per indagare su un caso di vampirismo. Nella corso della missione un suo amico luchador ne fa le spese, perdendo la vita. Sconvolto dai sensi di colpa "il ragazzo dell'inferno" passa le sue giornate ad ubriacarsi e a vivere la vita del lottatore. Fino al momento in cui un gentile ma ambiguo personaggio lo invita a partecipare ad un combattimento ben particolare: Hellboy
dovrà sfidare una sorta di creatura in stile Frankenstein costruita
da un bizzarro scienziato pazzo. 
Il prezzo per un eventuale rifiuto sarebbe la morte di una ragazza,
una sconosciuta per Hellboy , ma l'essere vive già con troppi sensi di
colpa e non vuole aggiungerne altri nella sua parodia di esistenza.




La traduzione di storie legate all'universo di Hellboy sembrano essere aumentate esponenzialmente: se la saga principale del personaggio di Mike Mignola continua con le avventure a singolo del suo personaggio, la serie gemella  del B.P.R.D con le avventure collettive degli altri agenti del Bureau del Paranormale ha ormai superato in quanto a qualità la serie madre: adesso poi con la conclusione a dir poco apocalittica, della saga della Guerra contro le Rane ha dato il la ad una nuova collana - Inferno sulla Terra- con gli "eroi" costretti a confrontarsi con tutte le conseguenze del conflitto precedente.

Ecco quindi arrivare su quest'onda questo special:  LA CASA DEI MORTI VIVENTI,  un volumetto cartonato abbastanza slegato dalla continuity attuale, che riporta Hellboy al passato  inserendolo in uno scenario affascinante: il Messico e la lucha libre ( il nostro wrestilng ) degli anni cinquanta.
L'occasione è anche una scusa per ricreare l'accoppiata già vincitrice dell' Eisner Award : Mike Mignola, qui nelle vesti di semplice sceneggiatore e Richard Corben nelle vesti di disegnatore ospite.


Alle soglie dei settantadue anni, Richard Corben si dimostra forse uno dei pochi disegnatori in grado di  riuscire a rendere l'universo macabro, gotico, amaro e al tempo stesso scanzonato di Mignola, sicuramente meglio del Guy Davis di B.P.R.D.

Nonostante il suo tratto sia purtroppo lontano dall'opulenta grandiosità dei tempi in cui negli anni settanta disegnava DEN, forse uno dei migliori fumetti fanta-horror di sempre in cui le tematiche underground vengono fuse con influenze alla Lovecraft o alla Jack Vance, il disegnatore riesce comunque ad assestare ancora diverse zampate. la trama scritta da Mignola , pur essendo sicuramente godibile è quasi esclusivamente riservata per permettere a Corben di dare sfoggio alle sue arti grafiche.
Lo stesso Hellboy, ne viene fuori tratteggiato perfettamente in tutti i suoi lati caratteristici:  il sapere di essere l'arma finale delle forze distruttrici, l'averlo rifiutato per passare dalla parte della razza umana, la consapevolezza di rimanere sempre e comunque uno scherzo del destino e non ultima la profonda umanità del personaggio e i suoi sensi di colpa per la perdita degli amici.

Richard Corben.
Mignola, dal canto suo si diverte a comporre un omaggio ai film Universal degli anni quaranta, ma anche alle vecchie pellicole messicane di lottatori mascherati contro  mostri ed alieni.

Uno dei punti di forza di Mignola è  proprio questo , non si fa problemi ad utilizzare tematiche apparentemente trash, ad affrontare tutti gli stilemi gotici e le tecniche narrative dei fumetti  e poi a mescolarli e ad amalgamarli tra di loro. Lo scenario che ne fa venire fuori, oltre a fare la gioia volta per volta a tutti gli appassionati di comics e anche a tutti gli Horror fans, risulta un perfetto caleidoscopio di tutti questi elementi.

LA CASA DEI MORTI VIVENTI è un piccolo pastiche che non influisce più di tanto ai fini dell'epica  di Hellboy, e neanche è fondamentale ai fini della continuità  della serie però può rappresentare un buon viatico per chiunque non conosca ancora il personaggio di Mignola,magari una buona occasione per avvicinarsi alla saga.

HELLBOY: LA CASA DEI MORTI VIVENTI.
Edizioni Magic Press;  56 Pagine.
Cartonato. Euro 13,00.
Copyright delle Immagini: Mike Mignola & Magic Press per l'Italia.

LA LEGGENDA DELLE JANARE. - Seconda Parte.

-  PORTE E  FINESTRE.


Ci sono elementi che ritornano in tutte le versioni sulle Janare, non ultimo la loro malvagità intrinseca e la natura delle vittime.

Prima di tutto venivano gli animali, la forma di ricchezza di ogni tipo di economia rurale.
Infiniti sono i racconti contadini su cavalli prelevati nottetempo da vecchie nude e rugose, cavalcati tutta la notte e ritrovati morti la mattina dopo con le criniere intrecciate da numerose treccine impossibili da sciogliere.

Numerose sono anche le testimonianze su persone che dichiaravano di averle viste ritrovate morte o addirittura sbranate.
Torniamo per un istante ad immaginarsi cosa doveva essere la vita all'interno delle comunità contadine, immaginiamo le comunità isolate, proviamo a pensare a cosa dovesse essere la vita che si conduceva fino anche ad un secolo fa senza luce, senza istruzione, senza mezzi di comunicazione quali quelli di cui disponiamo oggi.
Oggi riusciamo a spiegare tutto in maniera razionale, possiamo ricorrere alla scienza o ai fenomeni naturali, all'azione di animali selvatici senza ricorrere alla superstizione.
Ricordiamoci però del contesto in cui i nostri antenati erano costretti a vivere.
Bastava un rumore sconosciuto, lo stormire notturno delle fronde, un sibilo improvviso ed inspiegabile per procurare le più diverse forme di paura.
E la superstizione alle volte era l'unico rifugio, l'unica risposta possibile.




La natura stessa della Janara o Ianara le permetteva - sempre secondo le leggende-  di tramutarsi in vento e di penetrare nelle abitazioni sotto le porte o dalle fessure delle finestre direttamente all'interno delle case.
In quel caso non c'era scampo.
Una strega poteva alternativamente causare aborti, procurare malformazioni ai neonati ( si diceva che li "torcessero" ) oppure ancora peggio soffocare con la forza delle loro mani o del loro corpo i malcapitati che dormivano. In tutti i casi la vittima si sentiva schiacciare, spesso non riusciva nemmeno a muoversi, figuriamoci a proferire parola, in molti casi avvertiva una presenza maligna, spesso molti avevano la sensazione di vedere una figura orribile di megera dai lunghi capelli seduta a cavalcioni sopra il proprio corpo -particolare questo  simile ad altre leggende sulle streghe chiamate Old Hag della tradizione anglosassone).

- UNA PROBABILE SPIEGAZIONE SCIENTIFICA.

Oggi la medicina parlerebbe di senso di oppressione, apnee notturne, di paralisi del sonno,  tutte cose spiegabilissime.
Anzi ,uno scienziato evidentemente dotato di un suo perverso senso dell'umorismo ha perfino coniato un termine per questo stato: Sindrome della Vecchia Strega o Sindrome della Old Hag.
La Paralisi del Sonno:  c'è uno stato che si verifica sempre nel passaggio tra la fase tra sonno profondo, sonno REM e risveglio, Durante la fase REM, quella del sogno il cervello "solitamente" è come se spegnesse del tutto la funzione dei muscoli del corpo. A volte però il cervello non spegne del tutto i sogni o la paralisi, questo crea una situazione quasi di congelamento delle sensazioni e del corpo nel dormiveglia  che ha una durata variabile da pochi secondi ad almeno un minuto.
Con conseguenti allucinazioni.
Questa sarebbe una sindrome chiamata  Sleep Paralysis. O come dicevamo prima Sindrome della Old Hag.
 Ma quei contadini cosa avevano? Su quali conoscenze, su quale logica, su quale medicina potevano contare?
Come potevano difendersi, sia pure a livello empirico o di pura e semplice superstizioni.
Semplice.  Si difendevano con le scope.

- UNA SCOPA DI SAGINA SALVERA' IL MONDO.

Per evitare che una Janara potesse entrare in casa i contadini erano soliti mettere fuori delle porte e alle finestre delle scope di sagina rovesciate o dei sacchetti di sale ( in provincia di Caserta al posto del sale veniva usata anche la sabbia ), convinzione comune era che la strega, a causa della sua stessa condizione fosse costretta a passare tutta la notte a contare i fili della scopa o, in alternativa, i grani di sale o di sabbia.
Il sopraggiungere dell'alba avrebbe poi costretto l'essere ad andar via.

Se  poi si riusciva ad afferrane una per i capelli le avrebbe fatto perdere tutti i poteri sopratutto quello di tramutarsi in vento, a quel punto chiunque fosse riuscito a farlo acquistava una sorta di immunità dal loro potere.
Ma come si diventava Janare ?

- NASCERE NEL GIORNO SBAGLIATO.

Caserta, terra di  vescovi.
Esiste una variante che si narra in questa terra, che va a chiudere questa nostra piccola narrazione.
 Secondo questa leggenda non si sceglieva di diventare Janaro, lo si nasceva.
E spesso non si sapeva nemmeno di esserlo.


Chiunque  fosse nato la notte di Natale era predestinato a diventare una di queste creature: di giorno viveva la propria vita, la notte  ci si trasformava  in una di quelle creature dai lunghi capelli bianchi.
Pronti a diventare vento. Pronti a compiere la propria missione di morte.

Le vittime poi non erano scelte a caso, ma si trattava quasi sempre di persone odiate o invidiate nella vita quotidiana: la ragazza più bella della propria figlia e in quanto tale con meno difficoltà nel trovare un marito, il vicino il cui orto risultasse più rigoglioso...o che semplicemente risultasse antipatico senza motivo.
C'era poi un modo da parte delle vittime per individuare chi fosse la Janara  che la notte precedentesi pensava avesse visitato la propria famiglia: bastava semplicemente presentarsi fuori la chiesa del paese durante l'orario della prima messa giornaliera, la persona che sarebbe uscita per ultima dalla messa sarebbe stata individuata come la strega della notte precedente, ormai totalmente dimentica dei suoi trascorsi notturni.


Questa è la storia, una piccola parte delle leggende e delle tradizioni che si raccontavano sulle Janare.
Inutile dire che il mio cuore e la mia anima di scettico non credono in queste cose, quello che mi affascina è l'aspetto folkloristico, i rapporti tra storia ufficiale e storia sotterranea.
Le Janare o Ianare sono state solo il frutto di un epoca di superstizione, dei mostri creati dall'ignoranza e dalla paura di ciò che non si conosce.
Solo che ogni epoca ha avuto i suoi mostri.
I nostri si chiamano HIV; Al Quaeda ; la bomba nucleare; le pandemie diffuse,l' inquinamento.
O più semplicemente sono i pedofili, i vari Unabomber, gli speculatori.
La domanda che mi rivolgo spesso è questa: rispetto a quei nostri antenati contadini ignoranti e superstiziosi, siamo sicuri di essere davvero più fortunati?

LA LEGGENDA DELLE JANARE.- Prima Parte.

Stasera affrontiamo un campo minato.
Stasera parliamo di Streghe.
Una sorta particolare di Streghe, le Janare o Ianare  una leggenda della mia terra, la Campania.
Stiamo parlando di una leggenda antichissima, le cui radici si perdono nella notte dei secoli, anzi se chiedete ai vecchi contadini delle zone rurali della  regione ognuno di loro quasi sicuramente vi racconterà leggende o storie capitate a qualche antenato o a qualche conoscente.
Il problema in definitiva è proprio questo : esistono tante, troppe varianti da provincia a provincia, da paesino a paesino, addirittura in alcuni casi tra famiglia e famiglia.

Le storie che si raccontano a Benevento presentano delle differenze rispetto a quelle che si raccontano ad Avellino, le  Janare della provincia di Caserta sono parzialmente diverse rispetto a quelle raccontate dalle leggende di Massalubrense nella provincia di Napoli o da quelle conosciute a Salerno.
E tutto questo spesso nasce da tradizioni orali che nascono non si sa quando precisamente, ma che sicuramente arrivano fino agli anni Sessanta \ Settanta del secolo scorso.
Anche per questi motivi un argomento come questo nel presente post in misura ancora maggiore di quanto è accaduto ad esempio nel precedente articolo sui Benandanti non potrà essere altro che una trattazione parziale, un primo accenno

Partiamo però dagli elementi comuni.
Ma cos'è precisamente una Janara ?

-- PROBABILE ETIMOLOGIA DEL TERMINE.
Benevento, terra di streghe.
Forse è qui che nasce per la prima volta l'etimologia della parola, le tradizioni contadine cominciano a parlare delle Dianarie,  le sacerdotesse di Diana. Diana la Dea della caccia , identificata con la Artemide dei greci, e anche in parte con Ecate che regnava all'inferno e la notte vagava tra le tenebre spaventando gli uomini.  Secondo altri il nome proviene da Giano, il Dio bifronte.in grado di controllare, non solo il passato e il futuro ma anche in quanto protettore delle porte di casa, controllare  chi entrava dalle medesime.  Altre teorie vorrebbero la radice nel termine latino ianua: porta.
Per l'appunto.
E la porta sarà un elemento che tornerà molto spesso in questo post.
Avellino, terra di lupi.
Qui dominava un altra figura, una figura differente, ma per certi versi sovrapponibile: la Maciara.
Colei che stende il malocchio, che "affascina", che manipola.
Insomma due nomi per definire le streghe.
Ma cosa facevano precisamente le Janare?

- LA LEGGENDA.

Come tutte le fattucchiere, anche le Janare  preparavano pozioni, inducevano  aborti, compivano malefici, partecipavano ai sabba notturni.
Ma c'era una differenza fondamentale rispetto alle altre streghe: di giorno una Janara poteva essere una persona normale, magari anche sposata, in grado di frequentare le messe domenicali.
Un insospettabile, insomma.
La notte però era un altra storia.
La notte potevano trasformarsi in vento e partecipare ai Sabba. Oppure penetrare nelle case delle persone a cui si voleva fare del male attraverso le
porte delle case.
Le porte, ricordate?
Ma prima di parlare di porte e di case invase facciamo un passo indietro e dedichiamoci ad un certo albero e a un certo santo.

- DI NOCI E DI SANTI.

VII Secolo D.C. 
L'Impero Romano è solo un pallido ricordo, l' Italia è ormai terra di conquiste .
 Tutta l' Italia;  a Benevento, ad esempio sono arrivati i   Longobardi.  Il popolo barbaro anche se ufficialmente si è convertito al cristianesimo in pratica continua a seguire i propri idoli.
In particolare, una divinità dalle fattezze di Vipera.
Il luogo scelto era un albero, un antico Noce.  La chiesa locale non poteva però accettare che tutto questo si svolgesse sotto i suoi occhi, approfittando di una delle periodiche guerre tra Longobardi e Bizantini il vescovo del periodo: San Barbato fece tagliare il Noce di Benevento.
Solo che secondo le leggende quell'albero sarebbe ricresciuto diverse volte nello stesso punto nel corso dei secoli e sempre secondo le stesse leggende quello sarebbe diventato uno dei punti preferiti dei sabba delle Janarie.
Altri ce ne erano di luoghi ancora oggi sospettati di essere luoghi di ritrovo delle streghe: a Massalubrense nella penisola Sorrentina, vi è ad esempio una località conosciuta come Prete Janche , cioè Pietre Bianche un luogo affollato da uccelli -  in passato principalmente quaglie - dove  specialmente di notte si riscontravano strani vortici d'aria e curiose urla accompagnate da apparizioni di enormi volatili dalle fogge assurde.
Ma , per quanto possa sembrare strano il fenomeno del Sabba è un evento secondario  nella trattazione.
Adesso è arrivato il momento di aprire quella famosa porta... perché questo è quello che riusciva meglio alle Janare : forzare le porte delle case, abbattere le illusorie sicurezze di protezione e minacciare le persone all'interno del loro privato.
Porte, Case, Finestre, Vento ...e il Nulla.
( Continua....)

Il Premio UNIA di NoctUrNIA.

I Meme sono uno dei guasti del nuovo secolo, l'ho sempre detto io. LOL
Peggio sono come le patatine al gusto di lime  e pepe rosa: ogni volta dichiari che sarà l'ultima volta e poi puntualmente ci ricaschi.
Ma come si fa a dire no?
Chiunque conosca in rete dichiara di odiarli, di non volerli fare eppure, credetemi, chiunque conosca in rete ci rimane male se non viene nominato almeno una volta.
E io non faccio eccezione.

Tutti noi alla fine ci divertiamo molto nel partecipare a queste cosucce, tutti noi abbiamo il nostro ego solleticato dall'idea di poter parlare del nostro argomento preferito: noi stessi.
Per quanto possiamo negare, per quanto possiamo motivare, alla fine è così.
E io non faccio eccezione.

In più spesso e volentieri, una bella nomina, un nuovo Meme, rappresenta l'occasione di sfuggire alla carenza d'idee per nuovi post, un modo per "vincere facile" , se vogliamo metterla così.
E io non faccio eccezione.

In questo caso,l'occasione è doppiamente ghiotta perché non solo Il Premio UNIA, è dedicato ai libri e alla lettura ma perchè posso vantare ben due nomination: il buon Paolo di VITE DI CARTA e il Gianluca Santini  dell'altrettanto fondamentale NELLA MENTE DI REDRUM.
Ringraziando entrambi per  la rottura di scatole   il pensiero gentile che tanto prima o poi mi vendicherò mi hanno fatto  piacere direi che possiamo cominciare con le domande...
(Sto scherzando boyz! E' sempre un divertimento partecipare a questi giochini, anzi grazie sul serio.)



- Qual è il primo libro che hai letto in assoluto?
Bella domanda! In realtà io ho cominciato da piccolissimo a leggere fumetti di Topolino, Geppo  e tanti altri. Sin da quando ho memoria  mi lasciavano con i giornaletti a guardare le figure così stavo tranquillo. In realtà il primo vero libro che potrei aver letto potrebbe essere il Pinocchio  di Collodi, l'edizione che avevamo era illustrata da Jacovitti ed ogni pagina era una sorpresa, da ogni figura sbucava fuori un rutilante mondo di forme, colori ed invenzioni.  Insomma chi non conosce Jacovitti dovrebbe andarsi a ricercare le sue illustrazioni e i suoi fumetti.
In seguito sono passato ai soliti libri: L'Isola del Tesoro; Verne; Salgari; London e gli altri classici.
Insomma, non vedo l'ora un domani dovessi avere un figlio di potergli far conoscere tutte queste meraviglie.
Magari a lui o a lei non gliene fregherà niente, però questo è un altro discorso...

Hai mai fatto un sogno ispirato a un libro che hai letto? Se sì, racconta.
Veramente no! Non mi è mai capitato. In realtà mi è capitato di sognare singoli personaggi di film o di libri magari mescolati tra loro, per farci capire cose del tipo Cristoforo Colombo che fa rapire Elena di Troia da Robin Hood, il tutto durante una Zombi Outbreak  (gli Zombi ci sono sempre, mi conciliano il sonno...)
Poi la mattina dopo mi sveglio sempre stanco.
E ho sempre voglia di ammazzare Cristoforo Colombo, magari facendolo mangiare dagli Zombi...^    ^

-  Qual è la prima cosa che ti colpisce in un libro? La copertina, la trama o il titolo?
In linea di massima sono due le cose: l'autore e  la copertina, anche se ci sarebbe da dire che le copertine italiane salvo alcune eccezioni come quelle disegnate dai ragazzi di Diramazioni per la XII quelle di Brambilla per Urania e quelle di Alexa Cesaroni per Della Vigna, e pochi altri, le copertine italiane spesso o sono anonime o veramente brutte ultimamente però arrivo in libreria già sapendo quello che vorrei comprare, quindi diciamo che è una combinazione di elementi che mi convince ogni volta a comprare un libro.

Ti è mai capitato di piangere per la morte di un personaggio?
Si, mi è capitato, non ultimamente però ma quando ero più giovane sicuramente si. Di solito piangevo quando a morire era un bambino o un animale, mi è capitato ad esempio per la morte di un personaggio minore (molto minore ) in THE LAST AND SECRET SHOW di Clive Barker, tradotto da noi con l'orrido titolo di APOCALYPSE, che muore mentre cerca di liberare dalle gabbie gli animali rimasti prigionieri nel suo negozio.
Ultimamente mi capita un altra cosa, cioè di empatizzare con un determinato personaggio o con un determinato brano durante la lettura di un libro.
O purtroppo di incazzarmi di brutto rimanere alquanto deluso vedendo quanto è scritto male un determinato libro.
Purtroppo questa è una cosa che capita sempre più spesso ultimamente.

- Qual è il tuo genere preferito?
C'è bisogno di dirlo?
L' Horror e la Fantascienza. Il Fantasy l'ho abbandonato ai tempi del primo SHANNARA, certo datemi LA LEGIONE PERDUTA di Turtledove, datemi l 'Heroric Fantasy alla Howard o alla Leiber e mi fate contento però Elfi, Spade Incantate e roba simil celtica non fa per me.
In realtà leggo di tutto, da Kundera a Banana Yoshimoto però mi piace giocare il ruolo del Nerd senza speranza.
E poi per motivi che spiegherò in un altro post mi piacerebbe riuscire un giorno a creare una collezione che comprenda quanto più possibile tra fumetti, cartoon, libri e film ad argomento fantastico.
Tutti hanno i loro pallini io ho questo in particolare.

- Hai mai incontrato uno scrittore?
Si, mi è capitato. Anni fa ad una Napoli Comicon incontrai Valerio Evangelisti.
A parte questo, a parte gli incontri dal vero, devo dire che grazie al web ne ho conosciuti diversi in rete, ma non credo che sia a questo che si riferiva la domanda.

- Posta un immagine che rappresenta cosa significa per te la lettura.
Vediamo un poco...ecco direi che è questa:


"Naufragar m'è dolce in questo mare..."

 Adesso dovrei nominare altre sette vittime   fortunate persone prescelte, diciamo che la tentazione di rinominare i due che mi hanno taggato sarebbe fortissima giusto per vendetta   divertimento, come pure l'idea di nominare sette volte sempre e solo l'amico Eddy  di DIREZIONE ERRATA così giusto per bastardagine  amicizia. ^___^
Ragazzi, scherzo! Vi stimo fratelli, a tutti e tre ! :)
Ma sarebbe troppo una carognata anche per me, quindi fermo il Meme, non nomino nessuno e lascio la partecipazione libera a chiunque voglia farlo.
E' stato divertente.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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