OMBRE SULLO SCHERMO: LO STRANO CASO DI LOUIS LE PRINCE. - Seconda Parte.

La prima parte di questo dossier è apparsa QUI

“Il cinema è solo una moda passeggera. È il dramma in lattina. Il pubblico vuole vedere storie di carne e di sangue rappresentate in palcoscenico.” 
Charlie Chaplin.

" Il cinema sonoro non soppianterà mai il cinema muto"
Thomas Alva Edison.


Arriva un momento nella vita di ogni persona in cui tutte le sicurezze, le convinzioni, le più piccole certezze acquisite nel corso degli anni vengono completamente spazzate via,  chi ci è passato sa di cosa stiamo parlando e se lo ricorda bene: si tratta di quel minuscolo, gigantesco e bruciante istante in cui tutto quello che si crede di sapere risulta distrutto.
Ed il mondo, quel mondo che fino a quel momento sembrava familiare frana addosso a chi rimane.

Ecco, per la famiglia di Louis Augustin Le Prince quel momento, quel giorno arriva la mattina del 16 settembre 1890.
Facciamo un passo indietro.

- L'UOMO CHE NON SCESE MAI DAL TRENO.

Dopo tanti anni di esperimenti la vita di Le Prince sta per subire un grosso cambio di prospettiva.
C'è un programma stabilito da lungo tempo, degli accordi presi in vista di un programma ambizioso: Louis Aimé Augustin Le Prince si sta preparando a far riconoscere le sue invenzioni. L'uomo è atteso negli Stati Uniti per effettuare una proiezione a New York, a questo scopo Le Prince ha scritto un 'ultima lettera alla moglie e al figlio chiedendogli di trovare il luogo adatto per la dimostrazione.

La telecamera costruita da Le Prince.

Il viaggio in Francia è quindi un modo per l'uomo per rilassarsi, per prepararsi in vista dei gravosi impegni che stanno arrivando.
E per sbrigare gli ultimi importanti impegni in terra europea.
Ad aspettarlo alla stazione di Parigi quella mattina del 16 settembre ci sono diversi amici dell'uomo, anche con loro Le Prince si è spesso sentito via lettera, preparando quella rimpatriata.
Nessuno di loro però lo vede scendere dal treno, nessuno di loro quando sale tra i vagoni a cercarlo trova tracce dell'inventore.
Anche tutti i bagagli sembrano scomparsi.
Quasi non fossero mai nemmeno esistiti.
Per quanto riguarda gli altri passeggeri, non ce n'è nemmeno uno che ricordi di aver visto l'uomo all'interno del treno. O di averci parlato assieme.
Louis Le Prince sembra diventato un fantasma.
Nessuno lo rivedrà mai più.
Un unico elemento risulta però certo: a causa della sparizione dell'inventore francese, la sua famiglia non riesce a registrare la sua invenzione, il tanto famoso e desiderato brevetto americano non arriverà mai.
Col tempo il nome di Le Prince cadrà lentamente nel dimenticatoio.
Lo stesso accadrà con le sue invenzioni.


Accordion Player (1888)
Un altro dei film di Le Prince
- IPOTESI ED INDAGINI.

Fin dall'inizio ci sono diversi elementi che non tornano.
Certo partono diverse indagini: indaga la polizia francese, investiga anche Scotland Yard, perfino la famiglia Whitley mette in mezzo dei suoi uomini.
In particolare è Elizabeth, la moglie di Louis che dimostra di avere le idee chiare, "Lizzie", come la chiamano in famiglia nel corso degli anni rivolgerà delle accuse ben precise, la donna punterà sempre il dito verso un'unica persona, farà sempre e solo un unico nome.
Il nome è quello del principale rivale di suo marito, dell' uomo che da tempo sta investendo soldi ed energie sullo stesso settore di Le Prince.
Il nome è quello di Thomas Alva Edison.

Alla famiglia di Le Prince decisamente non va giù che immediatamente dopo la sparizione del loro congiunto in America qualcun altro stia ottenendo piano piano tutti i brevetti che in precedenza erano sempre stati negati a Louis.
Ben pochi le danno ascolto, almeno inizialmente.
Mancano le prove, inoltre c'è anche qualcosa d'altro da considerare: non solo Edison ha cominciato ad occuparsi della realizzazione delle macchine fotografiche abbastanza in ritardo rispetto agli altri pionieri del periodo, ma va anche detto che il miliardario americano ha da tempo preso l'abitudine di non seguire mai direttamente i tanti progetti di cui si occupa, quanto piuttosto di limitare a finanziarli e a  delegarne la realizzazione a vari assistenti.
In particolare, l'uomo che si occupa delle ricerche sul kinetograph per conto di Edison è un inglese che corrisponde al lunghissimo nome di William Kennedy Laurie Dickson.
Ricordatevi anche questo nome.
 Perché tornerà spesso nel corso di questa vicenda.

William Kennedy Laurie Dickson nel 1891
Ad ogni modo sarà proprio Dickson  a realizzare materialmente il primo prototipo funzionante del kinetoscoph nel 1891 assieme ai suoi collaboratori (Edison si era limitato infatti a concepire il progetto iniziale e a depositare le cauzioni iniziali a livello di brevetto) e a perfezionarne la versione finale a cavallo dei due anni successivi.

Gli investigatori preferiscono orientarsi verso altre strade, strade forse più prosaiche ma che almeno apparentemente forniscono maggiori prospettive.
Qualcuno comincia ad insinuare che gli affari della famiglia Le Prince/ Whitley non fossero poi così floridi come volevano far sembrare, le voci di un fallimento diventano sempre più forti.
Sotto questa luce anche il viaggio in Francia assume una diversa luce: la visita ai familiari, in particolare al fratello Albert, sarebbero solo un ultimo disperato tentativo di ottenere fondi e la propria parte dell'eredità.
Dopotutto Albert è l'amministratore unico del patrimonio familiare, dopotutto Albert è stata l'ultima persona a vedere vivo suo fratello. Anzi, escludendo proprio Albert Le Prince nessun altro sembra aver mai nemmeno visto Louis Aimé Augustin salire su quel maledetto espresso Digione- Parigi
Per lungo tempo l'ombra dei sospetti graverà sopra la testa di Albert Le Prince ma anche in questo caso non viene trovata alcuna prova certa.
Altri ancora- in particolare il figlio di Albert- intorbidano ulteriormente le acque sostenendo che suo zio volesse suicidarsi a causa dei suoi problemi economici.
Louis Aimé Augustin Le Prince viene dichiarato ufficialmente morto nel 1897
Non vengono trovati colpevoli, nessuno verrà mai processato, nessuna sentenza verrà mai emessa.
Nel frattempo, l'anno prima è avvenuta la prima proiezione ufficiale da parte di Edison e, andando più indietro di un altro anno ancora due fratelli parigini hanno effettuato la loro in Francia
Il Cinema è ufficialmente nato.
Sembrerebbe l'ultimo atto dell vicenda.
Invece le cose vanno avanti.
E la famiglia Le Prince continuerà a pagare un alto tributo di sangue


Thomas Alva Edison

- IL SANGUE DEI FIGLI.

Interviene un nuovo attore nel dramma.
All'interno della famiglia Le Prince non c'è solo Elizabeth ad accusare Edison di essere il responsabile -più o meno occulto - della scomparsa di Louis, ma a lei ben presto si affianca anche il figlio Adolphe.
Adolphe effettua delle indagini per conto suo, cerca il padre per anni e lentamente si convince che l'unica persona che poteva avvantaggiarsi seriamente da una uscita di scena del genitore sarebbe potuto essere solo il miliardario statunitense.
Per questo cerca ossessivamente la sua occasione non solo per screditare colui che ritiene il suo avversario ma anche per far finalmente riconoscere il primato creativo del padre.
L'occasione a lungo cercata sembra presentarsi finalmente nel 1898

In quell'anno infatti le strade di Thomas A. Edison e William Dickson si separano definitivamente.
Assieme ad altri inventori Dickson fonda una nuova compagnia, la American Mutoscope (1) che comincia a fare seriamente concorrenza al facoltoso ex principale; la società infatti lancia sul mercato un apparecchiatura chiamata Mutoscopio che contrasta il monopolio del Kinetoscopio all'interno delle prime sale cinematografiche (chiamate Nickelodeon )
C'è però il problema dell'esclusività  dei brevetti detenuta saldamente in mano da Edison, la nuova società rischia più volte di violare la legge e più volte rischia di incorrere in sanzioni.
Dickson si ricorda quindi del lavoro di Le Prince e chiama Adolphe come testimone in un processo contro la società di Edison, per dimostrare l'infondatezza delle pretese del suo ex datore di lavoro.
Adolphe accetta con entusiasmo, non solo si presenta in tribunale, non solo testimonia, ma porta con se i progetti e le macchine del padre.
Tutto si rivela inutile.
La Mutoscope perde la causa, per i magistrati americani l'unico detentore assoluto,l'unico inventore e proprietario del Cinema risulta Thomas Alva Edison. 
Ancora una volta sembrerebbe essere arrivata la fine della vicenda.
Ancora una volta capita qualcosa che rimette in discussione tutto quanto.
Tre anni dopo, durante l'inverno del 1901 mentre partecipa ad una caccia alle anatre nelle vicinanze del cottage americano di famiglia anche Adolphe scompare improvvisamente
Nel suo caso, lui però viene ritrovato.
Morto.
Il caso viene derubricato come morte accidentale.

- EPILOGHI.


La Targa commemorativa
esposta a Leeds

Thomas Alva Edison non si godette a lungo l'esclusiva sulla proprietà dei brevetti cinematografici, già l'anno successivo alla prima sentenza un nuovo processo annullò la sua vittoria.
Il settore fu quindi liberalizzato e da quel momento in poi il Cinema divenne proprietà  di tutti.

William Kennedy Laurie Dickson tornò in Inghilterra dove morì nel 1935
 Invece la Mutoscope  dopo un iniziale periodo di fortuna e splendore durato almeno fino al 1915 subì grossi contraccolpi e smise praticamente di produrre film già a partire dal '16  anche se continuò a lavorare come distributrice fino al 1928.
Gli ultimi diritti in mano alla compagnia andarono scaduti verso la fine della Seconda guerra Mondiale e non andarono mai più rinnovati
Di fatto però la società aveva cessato di esistere da molto molto tempo prima.

In quanto ad Elizabeth "Lizzie" Whitley visse ancora qualche anno. Fino alla morte restò convinta che il marito e il figlio fossero stati ammazzati, così come restò convinta che il mandante della morte di entrambi i suoi congiunti fosse Edison.

Il nome di Louis Le Prince venne a lungo dimenticato, tra i pochi che continuarono a ricordarsene va annoverato un ristretto numero di storici e ricercatori.
Non lo dimenticarono mai  gli abitanti di Leeds dove già nel 1930 venne apposta una targa commemorativa nel luogo dove sorgeva il laboratorio dell'inventore
Anche qualche giornalista tentò di ricostruire la storia della sua vita e- sopratutto - della sua morte.
Poi, lentamente, a partire dagli anni '60 del secolo scorso le cose cambiarono.
Ci fu una lenta riscoperta ed oggi molti considerano il suo nome come quello di uno dei padri o comunque come quello di uno dei pionieri del pre-Cinema.
C'è anche un museo a Londra con alcuni macchinari donati dalla figlia Marie.
Tuttavia sempre a partire dagli anni '60 sorsero altre versioni riguardanti la sua morte, una più fantasiosa dell'altra.
 Si è parlato di un omicidio commissionato dalla famiglia, di un suicidio per debiti, di un'allontanamento volontario dell'uomo per nascondere una sua presunta omosessualità.
Ma sono ipotesi che non sono corroborate da nessuna prova valida, vuote come possono essere tutte le ipotesi.
Rimangono in piedi le tesi maggiori, quelle ricordate all'inizio di questo post.
Forse però la verità non si conoscerà mai.

Il Cinema può essere tante cose. arte, divertimento, descrizione della realtà, denuncia, escapismo e tanto altro ancora, dipende dagli occhi di chi vede ma anche da quelli che lo realizzano.
Qualcuno lo mitizza, qualcuno lo idealizza altri lo sminuiscono..nessuno però può negare la sua carica magica.
A quanto sembra però la sua nascita è avvolta nel mistero.
E come tutti i misteri ha avuto i suoi martiri e le sue vittime sacrificali.
Rimane un'ultima cosa da dire.

- L'ULTIMA FOTO (?)

La foto che ritrarrebbe
il defunto Le Prince.
Nel 2003 da un archivio della polizia parigina è stata ritrovata una foto del 1890 che ritrae un uomo annegato.
Molti hanno creduto di riconoscere nel cadavere della foto il volto di Louis Aimé Augustin Le Prince
Il cerchio non sarà mai definitivamente chiuso, manca la soluzione, però per ora la Storia sembra aver raggiunto una sorta di finale.


NOTE:
 (1) Il nome completo è American Mutoscope and Biograph Company, ma come abbreviativo si è sempre preferito chiamarla Biograph.

21 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Storia interessantissima che mi lascia un po' di amaro in bocca poiché non riesco a immaginare Edison come un uomo senza scrupoli capace addirittura di uccidere in nome dei soldi (in fondo anche Edison era un uomo che si è costruito da solo, non un "miliardario nato").
Comunque una vicenda assai coinvolgente.

Unknown ha detto...

Non ne sapevo nulla mi mi sono incantato a leggere, gran storia, complimenti per il post ;-) Cheers!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Sinceramente non riesco ad immaginarmelo nemmeno io, voglio dire, di sicuro Edison era uno squalo in un ambiente di squali, un uomo dotato di una gran quantità di "pelo sullo stomaco", quindi di certo nel corso della sua vita avrà compiuto delle scorrettezze per difendere il suo impero ed ancora più sicuramente non sarà rimasto troppo dispiaciuto della morte di un suo possibile rivale ma da qui ad ordinare un omicidio ce ne corre.
Ho parlato di un suo eventuale coinvolgimento sopratutto perché questa era la convinzione della moglie e della famiglia di Le Prince ma se dovessi essere io a puntare il dito...beh, lo farei nei confronti del fratello e del nipote dello scienziato francese.
Si, se dovessi avanzare io una ipotesi mi orienterei sulla tesi dell'omicidio famigliare per motivi di eredità visto che i due per anni non hanno fatto che -come si direbbe adesso - depistare le indagini.
Però, credo che ci sarebbe molto materiale per uno scrittore ucronico o steampunk. :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Bara Volante
Grazie, davvero tanto! Sono felice che tu abbia apprezzato! :)

Pirkaf ha detto...

Chissà come sarebbe cambiata la cinematografia con Le Prince in sella, si sarebbe evoluta in maniera diversa o uguale?

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
Forse sarebbe stata un po più eurocentrica e molto meno americanizzata.
Magari poi Hollywood- se Le Prince avesse ottenuto i suoi finanziamenti - l' avrebbero eretta a New York invece che a Los Angeles.

Ivano Landi ha detto...

Un bel giallo, che oggi sarebbe materiale per un bel po' di trasmissioni televisive.
Certo il tuo blog non potrà mai essere annoverato nel numero di quelli che scoprono l'acqua calda o propinano sempre la stessa zuppa :))

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Oggi su questo materiale ci tirerebbero fuori almeno tre puntate di "Quarto Grado", sette di "Mistero" ed almeno un paio di "Voyager".
Il segno dei tempi, suppongo...

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Riguardo ai blog che scoprono l'acqua calda, sicuramente non c'è nemmeno il tuo in quel gruppetto.
Io comunque quei personaggi lì non li capisco: che senso c'è nel ripetere sempre le stesse cose, senza variare mai? ^^

angie ginev ha detto...

Molto bello ed analitico questo articolo, in effetti resta il mistero, e purtroppo non penso sia il primo caso e neppure l'ultimo, tanti sono stati derubati delle loro invenzioni o idee geniali...

Uomini senza etica, convinti che la fama ed il denaro, siano la massima aspirazione in questo mondo...

E' stata una bellissima invenzione quella del cinema...

Un abbraccio

Obsidian M ha detto...

Credo anch'io alla fine la soluzione del mistero debba essere ricercata in ambito familiare. Probabilmente la solita triste questione di eredità, di corna, di invidie.... non sapremo mai con esattezza quale tra queste.

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie Cinev
Il Cinema è una fantastica invenzione, purtroppo anche in quel settore sono presenti tante persone senza scrupoli. Questo è stato vero anche per quanto riguarda la sua nascita. In molti se ne sono approfittati.
Purtroppo come hai fatto notare anche tu quello di Le Prince non si tratta di un caso isolato.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian Mirror
Si, probabilmente non sapremo mai la verità, però io sono convinto che la spiegazione sia quella più semplice e prosaica.

Massimo Citi ha detto...

Magistrale, Nick. Probabile che il nostro Edison non sia direttamente il colpevole della morte di Le Prince, anche se certamente deve aver fatto non poco per impedire il deposito del brevetto. In generale si può affermare che il mondo non è cambiato dai tempi di sumeri ai nostri giorni.

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
No, purtroppo il mondo non è per nulla cambiato rispetto al passato, se non altro non ne sono cambiate le dinamiche di fondo per quanto riguarda questioni fondamentali come. soldi, potere e sesso.

Glò ha detto...

Tante le coincidenze favorevoli a Edison, è evidente. Ma in effetti anche intrighi famigliari potrebbero aver causato la sparizione di Le Prince. Che intrico :O

Nick Parisi. ha detto...

@ Glò
Io penso che si sia trattato di intrighi familiari, certo però che tante cose hanno fatto comodo ad Edison....

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Validissima storia e ottimo materiale per un romanzo. Gran bell'articolo! Mi ha molto coinvolto perché è una vicenda con elementi concreti come luoghi precisi, invenzioni davvero rivoluzionarie, inventori sfortunati, miliardari senza scrupoli, sparizioni inspiegabili. La foto finale è inquietante, ma un viso così con quel tipo di baffi era molto comune all'epoca.

Io comunque rimango del parere che Edison in qualche modo c'entrasse. :-( E sulla giustizia terrena non c'è da fare troppo affidamento... !

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M. Cavaliere
Hai ragione, ci verrebbe davvero fuori un gran bel romanzo da questa storia. Vero anche che quel tipo di baffi fosse molto di moda a quell'epoca, purtroppo è passato talmente tanto di quel tempo dai fatti che dubito che sapremo mai la verità.
Riguardo ad Edison indubbiamente era un bel filibustiere, non so se c'entrasse qualcosa nella morte di Le Prince però indubbiamente si avvantaggiò davvero molto della morte di un suo concorrente così pericoloso come l'inventore francese.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

La cosa che mi insospettisce di più in tutta questa vicenda è proprio la tenacia con cui la moglie e il figlio insistettero affinché si facesse piena luce. Quello che voglio dire è che, se avessero avuto degli scheletri nell'armadio familiare, si sarebbero comportati in maniera opposta, ovvero avrebbero fatto calare velocemente il classico pietoso velo. Vero è che potevano essere interessati al brevetto e ai soldi che potevano ricavare, ma l'omicidio o suicidio in ambito strettamente familiare non mi convince. Secondo me c'è una mano esterna.
Insomma, come avrai capito mi piace molto "sfrucugliare" in queste vicende oscure. :-)

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M. Cavaliere
Una cosa che mi appare chiara studiando la vicenda di Le Prince è che tra lo scienziato e sua moglie ci fosse amore vero,che non fossero una coppia di comodo come spesso avveniva a quei tempi. Io sono convinto che non ci fossero scheletri nell'armadio dello scienziato e della sua famiglia e la mia convinzione deriva dagli stessi argomenti tuoi.
Si, ho capito che ti piace molto sfrucugliare in queste vicende e ne sono contento. ;)

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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